Alla fine anche la città ha un appuntamento. Nella sera che segue i giorni di cordoglio di una diva della canzone italiana e della tradizione meneghina, il freddo accompagna la gente vestita da colori che conosciamo bene. Nerazzurri da un lato, rossoneri dall'altro. Milano e San Siro rendono omaggio alla compianta Ornella Vanoni, poi la città si divide tra Inter e Milan per un nuovo Derby della Madonnina.
Derby della Madonnina
“Il calcio è molto semplice”. Il Milan si prende la città, all’Inter rimangono i rimorsi

MILANO, ITALIA - 23 NOVEMBRE: Mike Maignan dell'AC Milan festeggia la vittoria con i suoi compagni di squadra Davide Bartesaghi, Strahinja Pavlovic, Fikayo Tomori e Matteo Gabbia dopo la partita di Serie A tra FC Internazionale e AC Milan allo stadio Giuseppe Meazza il 23 novembre 2025 a Milano, Italia. (Foto di Giuseppe Cottini/AC Milan tramite Getty Images)

Ed è una stracittadina che regala, come sempre, dei colpi di scena. O forse, li regala a chi non si aspettava una partita così. Un confronto tra un allenatore di nuova generazione, "giochista" ed un maestro del "risultatismo". Ma il fatto è che queste etichette, che complicano il discorso intorno allo sport, sono solo scatole vuote: cioè prive di significato. Sì perché come ha spiegato mister Allegri anni fa: "Il calcio è molto semplice". Dunque, semplicemente, il Milan si prende il primo derby della stagione che con cinismo e solidità ingabbia l'Inter di Chivu.

Dea bendata, Maignan eroico
—Il copione della partita è molto lineare: l'Inter vuole tenere il pallino del gioco, il Milan è pronto ad aspettare. Il match parte subito con un'occasione da gol per i nerazzurri, con un colpo di testa di Marcus Thuram. Il francese di rapina trova una girata vincente che, però, viene vanificata dalla prima grande parata di Mike Maignan. Il portiere rossonero evita che la gara si metta in salita dopo appena quattro minuti.
La squadra di Cristian Chivu cerca come sempre di applicare il pressing aggressivo quando perde palla e di usare il giro palla veloce e verticale per superare le linee di pressione avversarie. Ma dall'altra parte c'è una grande capacità di equilibrio. Così, Massimiliano Allegri riesce a imporre un equilibrio coriaceo al suo Milan - anche se andrà a difficoltà più volte, soprattutto nei calci piazzati. Infatti, da un calcio d'angolo arriva il primo palo con il colpo di testa di Francesco Acerbi.
Per l'Inter iniziano palesarsi i fantasmi degli ultimi derby: tante occasioni ed un bottino povero. Nel primo tempo, i nerazzurri mettono a referto otto tentativi, con due in porta e due pali - ma Maignan respinge l'arrembaggio. Probabilmente senza il portiere francese si starebbe di una partita diversa. Proprio il rossonero metterà il punto parando il rigore ad Hakan Calhanoglu. Insomma, il Milan potrebbe cantare al suo Maignan le parole delle Vanoni: "Se tu non arrivi, io non esisto".

Cinismo allegriano: il Milan supera l'Inter con il primo tiro in porta
—Il calcio è davvero una cosa semplice, ma forse non così tanto facile da spiegare. Sì, perché è difficile poi dover spiegare le statistiche di fine partita e il risultato finale. Il Milan vince il derby segnando al primo tiro verso la porta dell'Inter al 54esimo. I nerazzurri si fanno trovare impreparati su una ripartenza (come è già accaduto in stagione), con Alexis Saelemaekers che trova il tiro verso Sommer. Il portiere interista - a differenza del collega rossonero - non interviene bene e regala la palla sui piedi del solito Christian Pulisic. 1 a 0 e, ora, tocca difendere con sacrificio.
La formazione di Chivu non molla dopo il gol e ritorna all'arrembaggio, che continua ad arenarsi sulla difesa di Allegri. Il lavoro di esterni e centrocampisti si fa importante per i rossoneri, tanto che più volte riescono a trovare la possibilità di nuove ripartenze ai danni degli interisti; senza, però, mai trovare il k.o. definitivo.
A non trovare soluzioni per risolvere l'impasse è proprio il tecnico rumeno. Lautaro, il capitano, esce al 65esimo per fare spazio a Bonny; ma per avere la squadra a trazione offensiva bisogna aspettare l'85esimo, quando Chivu mette dentro Pio Esposito e persino Andy Diouf. Proprio il centrocampista francese, impiegato come esterno del disperato 4-2-4, sembra essere più propositivo. Ma non c'è nulla da fare per l'Inter, il Milan vince 1 a 0 e col suo "cortomuso" tiene vivissima la zona Scudetto.

Cosa rimane alle due squadre?
—Questa vittoria dei rossoneri dà una nuova conformazione alla classifica. Il Milan aggancia il Napoli a quota 25, con l'Inter e il Bologna dietro a 24 punti. Ma soprattutto mantiene la Roma di Gasperini capolista in solitaria a 27 punti.
Per il Milan è la dimostrazione di una grande maturità di squadra, scientemente nelle mani di Luka Modric che detta ritmo e movimenti insieme al socio in affari Adrien Rabiot. Allegri può affidarsi alla classe di questi due calciatori esperti, per poi costruire attorno una squadra attenta e volta al sacrificio. Ed ovviamente, fare affidamento sugli uomini migliori come Rafael Leao. All'Inter rimane l'ennesima prestazione da dominatrice, ma senza risultare decisiva. Per i nerazzurri, si riapre il tema dello scorso anno: ovvero, l'incapacità di vincere gli scontri diretti. In questa stagione, i nerazzurri hanno vinto solo contro la Roma, raccogliendo invece tre sconfitte contro: Juventus, Napoli e Milan.
Tuttavia, nonostante questo risultato, la lotta al vertice è tutto tranne che conclusa e indirizzata. Anzi sarà una battaglia lunga, estenuante e con tanti possibili scivoloni delle contendenti al titolo. Ma, intanto, Milano si colora di rossonero.
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