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Luci a San Siro, l’Inter travolge il Torino: 5 a 0 per i nerazzurri di Chivu

Inter Torino
Nerazzurri devastanti alla prima di campionato italiano: apre Bastoni, doppietta Thuram, Lautaro di rapina e prima gioia di Bonny
Samuele Amato
Samuele Amato Redattore 

Occhi sul Meazza, perché molti aspettavano questo momento. Alcuni un passo falso, altri tanti dubbi e chi invece non ne ha mai avuti. Però un po' tutti volevano capire cosa sarebbe successo alla prima partita stagionale dei vice-campioni di Italia e di Europa - quelli del 5 a 0 in finale di Champions League. E per qualche ennesima strana coincidenza, bisogna ripartire da un 5 a 0: l'Inter si mette l'abito migliore e come un uragano travolge il Torino di Marco Baroni. Tante buone notizie per Cristian Chivu, che però ora aspetta qualcosa dall'ultima settimana di mercato.

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Verticalità, pressing aggressivo e... Sucic!

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Il modulo è quello. Dalla stagione 2019-20, i nerazzurri si presentano con il 3-5-2: prima con Antonio Conte per due anni, poi le quattro stagioni con Simone Inzaghi e, ora, anche Chivu mantiene il sistema. Ma con qualche principio di gioco diverso. Il giro palla c'è, la volontà di tenere il gioco e tessere pure - ma si inserisce la ricerca della verticalità. Il primo tempo di Inter-Torino è esemplare, dove tutti cercano le incursioni di attaccanti ed esterni verso la porta avversaria.

A fornire le sventagliate e i lanci sono quasi sempre Nicolò Barella e Petar Sucic, che scendevano a giocare in mediana. I due centrocampisti hanno messo in moto una serie di movimenti che hanno iniziato a creare delle crepe nell'organizzazione dei granata di Baroni. Uno scende, l'altro si allarga (internamente o esternamente) e apre a nuove soluzioni. Poi è la cifra tecnica a fare la differenza e Sucic dimostra di avere tanta qualità. Ed è proprio il croato a prendersi i riflettori di San Siro, con tutta la personalità del mondo e in grado di trovare (e vedere!) linee di passaggio in verticale.

L'altra novità importante è il pressing alto e aggressivo che si è visto già nella preseason nerazzurra. Un'arma che si è rivelata fondamentale in vari punti della partita per l'Inter (più nella seconda parte della gara), volto ad asfissiare la costruzione dal basso del Torino.

Luci a San Siro, l’Inter travolge il Torino: 5 a 0 per i nerazzurri di Chivu- immagine 3

Apertura in Bastoni, connessione ThuLa

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Ad accendere le "luci a San Siro" è Alessandro Bastoni. Il difensore italiano si prende l'onore di dare inizio alla stagione dell'Inter segnando l'1 a 0 contro il Torino: un calcio d'angolo, battuto alla perfezione da Barella, trova il braccetto mancino libero di deviare quanto basta di testa per battere Franco Israel. Poi a tenere attaccata la luce è il sopracitato Sucic che "sente" Marcus Thuram buttarsi in area e dà un passaggio sensazionale per il 2 a 0 del centravanti francese.

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Una cosa che si nota per tutta la partita è la capacità dei due attaccanti di trovarsi, oltre all'armonia dei movimenti che mettono in campo. Il pressing aggressivo, poi, dà il La per l'apoteosi nerazzurra: Lautaro Martinez insegue il giro palla dei difensori granata e sfrutta un passaggio incerto di Gineitis al proprio portiere; il Toro, di rapina, segna il 3 a 0. Ma il collega francese torna protagonista poco dopo, insieme allo stesso Bastoni. Il difensore si rivela essere ancora un'arma formidabile e il suo mancino disegna una traiettoria perfetta per lo stacco imperioso di Thuram.

Il 4 a 0 è il ritorno definitivo dei sorrisi. In particolar modo della ThuLa, la stessa che era finita al centro di un dramma dopo l'eliminazione dal Mondiale per Club, quando il capitano aveva lanciato un messaggio molto forte ai suoi, invitandoli a dare il massimo. Lo stesso dieci argentino conferma nel post-partita: "Ci siamo parlati molto". Ma a regalare un ulteriore attimo di felicità è il 5 a 0 di Angel-Yoan Bonny, alla prima a San Siro: sfruttata ancora una volta la pressione aggressiva e l'incertezza del Torino, l'Inter cala il pokerissimo con il nuovo attaccante.

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Troppa Inter per il Torino: ma basterà?

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Una gara di esordio che apre la stagione 2025-26 dei nerazzurri. Mister Chivu ai microfoni fa un plauso ai suoi, scherza e sorride - eppure, richiama alla massima concentrazione. Questa è solo la prima di molte partite, tra Italia ed Europa. Il tecnico romeno ha già mostrato le qualità del suo gioco, anche in parte sono ereditate dal lascito dell'ultimo Inzaghi. Ma serve qualcos'altro.

L'Inter ha sicuramente rinforzato in maniera decisa le seconde linee, quelle che nelle annate precedenti non hanno garantito continuità sia a livello di prestazioni che in fase realizzativa (con buona pace di Marko Arnautovic, vitale in un certo punto della stagione passata). Ma è chiaro che determinate caratteristiche e pezzi del mosaico continuano a mancare.

Il cosiddetto centrocampista di rottura è arrivato, probabilmente sarà uno strumento in più nelle mani di Chivu. Manca sicuramente un difensore che possa dare il ricambio - anche generazionale - agli over-30 Francesco Acerbi e Stefan De Vrij. Qualcosa dall'ultima settimana di mercato dovrebbe arrivare, se lo aspettano sia il tecnico e i tifosi: i quali hanno sognato a lungo il colpo Lookman, che però sembra destinato a non approdare tra i meneghini. Ma anche quel "mister X" sulla trequarti tanto cercato potrebbe arrivare come sorpresa, per dare una delle tante mancanze recriminate: il dribbling.