LAZIO-JUVENTUS 2-1

Juve, quanti punti interrogativi

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Vlahovic ha le sue responsabilità, il serbo deve essere più lucido sotto porta e restare calmo, ma non è facile dover giocare da solo contro un reparto intero.

Redazione DDD

analisi di Alessandro Santarelli per Tuttojuve.com

Una sconfitta che fa male, che brucia e lascia tanta rabbia. Si vero, l’episodio del primo gol della Lazio, da annullare per il fallo di Savic su Sandro, ma onestà ci impone di raccontare di un primo tempo brutto, piatto, senza idee e passivo, che pur attaccando per pochissimi minuti, la Juve era riuscita pure a raddrizzare, grazie alla decima rete in campionato di Rabiot, clamorosamente capocannoniere della squadra.

Lo stesso francese, con grande spirito critico ha definito la prima frazione come vergognosa

Verrebbe da aggiungere poco, se non che oltre ai primi 45 minuti, anche i successivi 20 sono stati di basso livello, compreso il gol subito da una bella giocata corale degli uomini di Sarri, ma con dormita abbastanza evidente della fase difensiva bianconera. Poi il “ miracolo” il cambio modulo, e finalmente con un atteggiamento più propositivo si è vista la Juventus, quella vera, quella che ci piacerebbe poter ammirare, quella che diventa degna della maglia che indossa. E allora la rabbia aumenta. E sapete perché? Perché saremmo pure dei folli, ma la sensazione è che con un approccio diverso, la partita si sarebbe addirittura potuta vincere. Perché oggi questa squadra è schiava di un 3511 che in fase di emergenza era assolutamente comprensibile, ma che ora facciamo fatica a capire? Non è un caso, che con Di Maria più libero di offendere, Chiesa dall’altra parte e Milik nel mezzo ( seppur il polacco non abbia inciso) siano arrivati i pericoli maggiori per la difesa avversaria. Perché non si può giocare come nei 20 minuti finali? Problemi di condizione dei giocatori? Problemi di tenuta? Oppure non si crede fino in fondo nella possibilità che questa squadra possa cambiare rispetto ad un atteggiamento sempre, o quasi, passivo? Qui non si tratta di calcio spettacolo o di questioni simili, qui si tratta semplicemente di scendere in campo per giocare la partita, per provare ad impostarla e non subirla, come avvenuto per 70 minuti a Roma, e in diverse altre occasioni.

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La rabbia aumenta proprio vedendo la parte finale della gara, quando si erano create opportunità di fatte mai viste nell’arco della partita. Il ciclo decisivo di aprile non è iniziato nel migliore dei modi, appena una vittoria, quella con il Verona, un pari in Coppa Italia, e la sconfitta con la Lazio. Serve invertire il trend, perché già giovedi con lo Sporting la Juve sarà costretta ad alzare l’asticella. A proposito di portoghesi. Ancora una volta l’ex Special One non perde l’occasione per lanciare veleno sulla Juve. Cosa vorrebbe dire, caro Mourihno quel “Siamo in Italia” riferito ai punti della Juventus? Quei 15, se esiste una legge giusta, anche se parliamo di Ingiustizia sportiva, devono essere restituiti, in Italia, cosi come in accadrebbe in ogni paese normale. Se poi, caro ex Special One, l’Italia non le sta più bene, può tranquillamente cercare squadra in qualche altra nazione. Negli Emirati la stanno aspettando a braccia aperte, e stia tranquillo, non sentiremo la sua mancanza…

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