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Juventus, manca la gestione della partita “intera”

TURIN, ITALY - APRIL 11: Cristiano Ronaldo of Juventus fights for the ball with Ivan Radovanovic of Genoa CFC during the Serie A match between Juventus  and Genoa CFC at Allianz Stadium on April 11, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

La Juventus aveva il Napoli nelle gambe, ma ha sofferto per 70 minuti...

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Riuscirà, con questa rosa, la Juventus del nuovo allenatore o del «nuovo» Pirlo a gestire una partita intera? Non si pretende la luna, e nemmeno che tutti i primi tempi combacino con quello odierno, ma neppure che contro il Genoa, che è una buona squadra ma non il Santos di Pelé, soffra come e quanto ha patito fino al 70’. Sino, cioè, al 3-1 improvviso e liberatorio di McKennie. Questa volta l’ha salvata Szczesny, provvidenziale su Scamacca (già al 45') e su Pjaca, che l’ha poi graziata dal limite. Era partito, Pirlo, con l’avanti Savoia di incerto galoppo, Kulusevski a destra, Morata, Cristiano, Chiesa a sinistra. Non ci crederete: alla grande. Subito il gol di Kulu, su tocco di Cuadrado, quindi il raddoppio di Morata, dopo fuga di Chiesa e palo sbirulo di Cierre. Giocava di squadra, Madama: in pressing, meno a rugby del solito, con la catena di destra (Cuadrado-De Ligt-Kulu) a distribuire calcio.

 (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Punto e a capo, in tutti i sensi. Ballardini ha frustato i suoi, inserito Pjaca e Ghiglione, alzato la testa. Pirlo ha tolto Cuadrado - perché ammonito, immagino - e, in piena burrasca, anche Kulu. Poteva giocarseli diversamente, i cambi? Poteva. Era da richiamare Cristiano, in crisi di astinenza e, per questo, non proprio sereno: la maglia buttata ne sarà fedele e grottesco epilogo. Ciò spiegato, bisognerebbe raccontare dei troppi errori tecnici: in contropiede, soprattutto. Uno di Chiesa, con Morata a destra e il marziano a sinistra, addirittura madornale. E qui l'allenatore non c'entra un tubo. Al posto di Ballardini, non avrei sacrificato Scamacca, autore di un gol non banale: serviva. Non solo: erano appena entrati Dybala e McKennie. E il texano, zac, eccolo scartare, goloso, il pasticcino che Danilo aveva sottratto al dormiente Ghiglione. In attesa che l’Omarino riempia il serbatoio, detto che il Genoa ha chiuso in dieci e i campioni avevano nelle gambe il Napoli di mercoledì, il calendario si protende, non meno goloso di McKennie, verso Atalanta-Juventus. Un tempo non basterà.

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