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ll sorteggio mondiale, il vademecum e il borsino dei gironi: Serbia e Svizzera ancora con il Brasile

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La mascotte dei mondiali si chiama La’eeb, rappresenta lo stile nell’abbigliamento degli arabi.

Redazione DDD

di Vanni Zagnoli -

Un po’ triste, naturalmente, il sorteggio mondiale senza l’Italia. Si parte con gli omaggi a 4 campioni del mondo scomparsi in questo biennio, Diego Armando Maradona e Paolo Rossi, il cannoniere tedesco Gerd Muller e il portiere inglese Gordon Banks.

Nella parata di stelle a Doha figurano a sorteggiare Lothar Matthaus (Germania), Tim Cahill (Australia), il sorridentissimo Cafu (Brasile, ex Roma e Milan), l’ex cannoniere iraniano Ali Daei, l’ex allenatore giramondo Bora Milutinovic, visto anche all’Udinese (è serbo), e il nigeriano Jay-Jay Okocha, a rappresentare tutti i continenti. E poi Rabah Madjer, il simbolo dell’Algeria del 1982, capace di battere la Germania, poi vicecampione del mondo, fra gli ospiti anche gli ex milanisti Pirlo e Kakà, entrambi campioni del mondo, e Seedorf. Il Qatar è nel gruppo A, come ogni paese organizzatore, ha l’Olanda, il Senegal campione d’Africa e l’Ecuador, di sicuro sarà cenerentola, Paesi Bassi e sudamericani sono favoriti: gli arancioni non si erano qualificati ai mondiali del 2018 nè agli Europei del ’16.

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Girone B: L’Inghilterra mai ha superato gli Usa ai mondiali, a fine anno dovrebbe batterli, forte della semifinale in Russia è favorita sull’Iran, che sarà presente nonostante l’esclusione di 2mila donne che avevano acquistato il biglietto per l’ultima partita del cosiddetto team Melli ma non sono state lasciate entrare. Lo scontro Iran-Usa provoca suggestioni che vanno al di là del calcio.

La seconda piazza dovrebbe andare a chi vincerà il playoff europeo, il Galles affronterà la vincente fra Scozia e Ucraina.

Gruppo C: Naturalmente l’Argentina parte in pole position, Messi ha vinto la sua prima copa America, a 35 anni e mezzo dovrebbe essere al suo 5° e ultimo mondiale, perse la finale di Brasile 2014 ai tempi supplementari, contro la Germania. Il ct è Lionel Scaloni, 44 anni, che chiuse la carriera nella Lazio e nell’Atalanta. Per l’altro posto sarà lotta fra il Messico di Tata Martino, argentino, e la Polonia, che era stata superata dall’Italia in Nations league: come erede di Paulo Sousa, il presidente federale Boniek voleva Cannavaro o Pirlo, che hanno rifiutato. L’Arabia Saudita appare spacciata.

Girone D: Naturalmente la Francia spicca, con Deschamps rimasto ct nonostante l’Europeo deludente, vuole imitare Vittorio Pozzo e diventare il secondo allenatore ad aggiudicarsi due mondiali, tantopiù di fila. Avrà la Danimarca, di Eriksen, davvero l’uomo che visse due volte. La Tunisia non ha grandi chances, con la formula a 32 squadre non vengono più ripescate le migliori 4 fra le terze. Qualcuna in più per la vincente dello spareggio intercontinentale fra il Perù di Lapadula (del Benevento, è di famiglia brindisina e mamma peruviana) e l’Australia o gli Emirati Arabi.

Girone E: La Germania di Hansi Flick è scesa in seconda fascia, incontra la Spagna di Luis Enrique, il confronto diretto quasi certamente deciderà solo il primo posto. Il Giappone vuole essere la terza forza, debuttò a Francia ’98 e da allora ha alternato uscite al primo turno agli ottavi di finale, nel 2014 con Alberto Zaccheroni uscì subito. E’ il raggruppamento di livello più elevato, considerato anche la Costa Rica del portiere Keylor Navas, che in Brasile 2014 perse ai rigori i quarti con l’Olanda: i centramericani sono favoriti sulla Nuova Zelanda, nello spareggio ancora da disputare.

Girone F: La Croazia è insieme al Belgio, è vicecampione del mondo ma non in prima fascia. I diavoli rossi del ct Martinez vengono dal terzo posto del 2018, la loro generazione d’oro è all’ultima possibilità per raggiungere una finale, toccata dai rossoneri solo a Euro 1980. Il Marocco del bosniaco Halilodzic non ha quasi chances (arrivò agli ottavi nel 1986), il Canada qualcuna in più, pur avendo partecipato solo a quella stessa edizione, in Messico.

Gruppo G: Il Brasile ha la Svizzera, non l’Uruguay, che era stato sorteggiato inizialmente, le sudamericane sono 4 (più magari il Perù) e non possono essere inserite nello stesso girone. Gli elvetici sono allenati da Murat Yakin, avevano bloccato l’Italia per due volte sullo 0-0. La Serbia non è inferiore agli elvetici, nonostante sia in terza fascia: Serbia e Svizzera, peraltro, per il secondo Mondiale di seguito si ritrovano insieme al Brasile. Chiude il Camerun, in ribasso, rispetto al passato, con Rigobert Song come ct: ha eliminato l’Algeria al 124’, dopo avere subito gol al 118’.

Girone H: Il Portogallo è sullo stesso piano dell’Uruguay, la Corea del sud non è competitiva mentre il Ghana può dare fastidio alle prime due, ha ritrovato solidità, dopo alcune gestioni negative. Cristiano Ronaldo è al 5° mondiale, nel 2026 avrà 41 anni e mezzo, potrebbe provare a battere i record di longevità di Ibrahimovic, subentrato nello spareggio in Polonia. Non fosse stata eliminata dalla Macedonia e avesse vinto in Portogallo, l’Italia avrebbe avuto ottime chances di passare, sarebbe finita in questo girone.

Il sorteggio ha visto 2mila ospiti, è stato presentato dall’americana Carli Lloyd, due titoli mondiali, e da Samantha Johnson, presentatrice di base a Istanbul, fra gli ex calciatori ai sorteggi anche Adel Ahmed MalAllah, 60enne qatariota.

Le date. I gironi iniziano il 21 novembre e si concludono il 2 dicembre 2022, qualche vantaggio ci sarà per gli ultimi raggruppamenti, al via 5 giorni dopo la partita inaugurale, fra Qatar ed Ecuador, le nazionali avranno infatti i calciatori soltanto una settimana prima del mondiale. Ottavi di finale dal 3 al 6 dicembre. Quarti il 9 e il 10, semifinali il 13 e 14 dicembre, finale per il 3° posto il 17, la finalissima domenica 18 dicembre. Gianni Infantino è svizzero, di origine calabrese, presidente della Fifa e si candida al terzo e ultimo mandato. «Questa sarà la miglior edizione di sempre del Mondiale - racconta -. Il più grande spettacolo sul pianeta, con oltre 3 milioni di spettatori dal vivo e 5 miliardi a casa. Viviamo in un mondo aggressivo, diviso, è un'occasione per riunire i popoli in pace».

 

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