LA SFIDA DI MARIO

L’EDITORIALE DI MAURO SUMA – Gigio e Leao: l’esempio di Mario

Redazione DDD

Milan-Genoa 2-1

La partita languiva sull'1-1 e c'era bisogno di qualcosa. In panchina, Stefano Pioli aveva tra gli altri Mario Mandzukic. In settimana, il campione croato con il petto pieno di trofei e di medaglie aveva già dato un esempio. E cioè che i soldi sono importanti, ma non sono tutto. Anche se il messaggio della ex stella della Dinamo Zagabria, poi onusta di gloria con le maglie di Bayern Monaco, Atletico Madrid e Juventus, non era solo di carattere economico. Ma di sfida, di competizione, di sport. Il guadagno deve arrivare se il tuo fisico e il tuo calcio sono utili, se sei un protagonista.

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Mario Mandzukic in questo momento non è il campione esplosivo e ossessivo dei migliori momenti della sua carriera. Ma corre, si batte, lotta, conquista falli laterali. Non aspetta la partita, la vive. Mario Mandzukic in questo momento è un giocatore che per mezz'ora può mettere in campo orgoglio, sacrificio e pressione. E forse è proprio questo il punto. Sul fortunoso autogol del 2-1 del Milan, Mandzukic non può ascriversi nessun merito in termini di tabellino. Ma di sostanza sì, perché era lì, perché era sul primo palo, perché è saltato, perché ha una testa che fa succedere le cose anche senza toccare la palla. E' un bell'esempio, di vita e di cazzimma, Mario Mandzukic. Varrebbe la pena, per i più giovani, farne tesoro.