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L’ingratitudine e gli allenatori: dei campioni e dei club…

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Paolo Zanetti a maggio asfalta Allegri e a settembre viene asfaltato da Mourinho. Ma è sempre lo stesso tecnico...
Redazione Derby Derby Derby

di Vanni Zagnoli -

Il campione olimpico dei 100 e della 4x100 Marcell Jacobs divorzia da Paolo Camossi, il capitano della nazionale di nuoto Gregorio Paltrinieri da alcuni anni ha lasciato Stefano Morini. Ancora nell’atletica leggera, addirittura Gianmarco Tamberi non parla più con il padre Marco, ma lì di sicuro anche il padre non ha un carattere facile e sino alla scorsa stagione l’aveva seguito da solo.

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Nel calcio, c’è la voglia di cambiare allenatore dopo 5 giornate. Davide Ballardini sostituito alla Cremonese, fra l’altro si tratta di un tecnico esperto, che aveva fatto superare un turno di coppa Italia, portando i grigiorossi in semifinale. Ballardini fra l’altro praticamente non finisce mai le stagioni. Se c’erano dei dubbi, visto che uscì presto dalla lotta per la salvezza, peraltro già pregiudicata da Massimiliano Alvini, era meglio non confermarlo in estate. Di sicuro se alla Cremo fosse rimasto Ariedo Braida avrebbe spiegato alla proprietà che gli allenatori si cambiano il meno possibile. A prescindere dal valore di Stroppa che avevo portato il Monza in serie A e meritava maggiore pazienza da parte di Adriano Galliani, al di là di quanto abbia fatto Raffaele Palladino, brillante la scorsa stagione e meno in questo avvio.

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E’ un non senso anche il cambio di Paolo Zanetti, che nel finale dello scorso campionato fra l’altro strabattè la Juve di Allegri. Per il quasi 70enne Aurelio Andreazzoli, che l’aveva preceduto e si salvò brillantemente, nonostante il girone di ritorno negativo. E’ la quarta volta che torna a Empoli. Andreazzoli è il secondo tecnico più vecchio fra serie A e B, dietro soltanto Claudio Ranieri: “Avevo già pensato di smettere - ci raccontava dopo un successo a Reggio, contro il Sassuolo -, l’Empoli mi ha ricoinvolto”. E’ l’unico di serie A che non abbia vissuto di solo calcio, da allenatore: per 5 anni lavorò il ferro, in precedenza dava una mano nell’azienda di famiglia. Divenne professionista nel 2003, accompagnando Luciano Spalletti all’Udinese, aveva già 50 anni.

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