Impossibile conoscere con certezza, a giugno, la capacità di spesa del Milan

L’insana fobia del budget di mercato

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Milan: dati del bilancio alla mano, non è possibile parlare di budget fisso né tantomeno predeterminare quale sia, oggi, il margine di spesa del club.

Redazione DDD

di Max Bambara -

La settimana che è appena trascorsa, per i milanisti, è stata tutta incentrata sulla parola “budget”. Qualche nota penna giornalistica ha vergato di un budget di mercato di “soli” 50 milioni di euro a disposizione della dirigenza sportiva rossonera e questa indiscrezione ha fatto sobbalzare dalla sedia tanti tifosi del Milan. Ma è davvero così? In realtà non esiste nessuno, nemmeno la proprietà del club che, attualmente, può dire con certezza a quanto ammonta il margine di spesa per il Milan.

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Si può stare soltanto all’interno di una forchetta molto ampia. La disponibilità di spesa del Milan, come per qualsiasi altro club, si può determinare soltanto durante l’estate, considerando gli scostamenti di bilancio che possono essere consentiti rispetto al precedente esercizio nonché il mercato in uscita. Il margine di manovra finanziaria non si può predeterminare in una cifra certa perché parliamo di una variabile che può modificarsi in corso d’opera. Gli unici ragionamenti ipotetici possono essere fatti in ordine ai margini di manovra consentiti alla dirigenza sportiva rossonera, in ragione dei minori ammortamenti che sono evidenti a bilancio. Ci sono tre cessioni che, anche se fatte a cash minimo, darebbero grande slancio al mercato rossonero. Si tratta di Mattia Caldara (quota di ammortamento 7,5 milioni di euro), Samu Castillejo (quota di ammortamento 4,3 milioni di euro) e Leo Duarte (quota di ammortamento 2,1 milioni di euro). Si tratta di circa 14 milioni di euro di quote ammortamento da reinvestire per nuovi cartellini e sarebbero una manna dal cielo. Tenete presente che l’eventuale arrivo di due giocatori da 30 milioni di euro (con contratto quinquennale) genera due quote di ammortamento da 6 milioni di euro (12 complessivi).

Quando si parla di mercato in uscita propedeutico alle operazioni in entrata, si fa riferimento a questo tipo di situazioni contabili. Un’altra cosa che possiamo dire con certezza è che il Milan, in ragione dei contratti che sono andati a scadenza, può contare su 13,7 milioni di euro di quote di ammortamento da reinvestire immediatamente. Sono infatti scaduti i contratti di Romagnoli (quota di ammortamento 2,5 milioni di euro) Conti (quota di ammortamento 4,8 milioni di euro) e Kessie (quota di ammortamento 6,4 milioni di euro). Appare chiaro ed evidente come le esigenze contabili del Milan siano assolutamente incompatibili con il semplicistico discorso che viene riassunto sui media secondo cui “c’è X cifra da spendere come budget”. Essenzialmente è proprio la parola budget a non avere attinenza con la realtà. La reale capacità di spesa si basa su una serie di variabili che non è possibile prevedere con certezza all’inizio dell’estate. Singolare poi pensare di valutare il mercato al 30 giugno. Un errore figlio della fretta, di un’ansia ingiustificata, ma soprattutto dell’incapacità di comprendere come il mercato può essere valutato in maniera esaustiva soltanto quando si arriva alla fine. Se avessimo valutato il mercato del Milan dell’estate del 2010 al 10 d’agosto dello stesso anno, saremmo rimasti molto delusi dagli arrivi dei pur dignitosissimi Amelia, Yepes e Papastatopoulos. Ed invece, nelle ultime settimane di mercato, il Milan riuscì a formalizzare Boateng, Ibrahimovic e Robinho, ossia il tridente titolare che, in quell’annata, regalò alla tifoseria rossonera una gioia molto speciale. Nessuna ansia da budget quindi: è importante saper aspettare, consapevoli che la capacità di spesa del Milan sul mercato dipenderà non solo dalla disponibilità dell’azionista anche da una serie di variabili ad oggi non contemplabili o sicure.

 

 

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