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NON SOLO CONTE...

Lo Scudetto di Conte…e perché non lo Scudetto dei Tifosi?

COMO, ITALY - MAY 05:  FC Internazionale coach Antonio Conte during the FC Internazionale training session at the club's training ground Suning Training Center in memory of Angelo Moratti on May 05, 2021 in Como, Italy. (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Getty Images)

“E’ lo scudetto di Antonio Conte”, dicono alla televisione, scrivono i giornali. E i tifosi?

Redazione DDD

di Luigi Furini -

"Immaginabili le sottolineature dei tifosi interisti duri e puri sulle continue sottolineature dello Scudetto di Conte: "Non è anche il nostro? Di noi che siamo andati in Germania, a Gelsenkirchen, dopo una sconfitta a San Siro per 5-2 contro lo Schalke 04. E che possibilità c’era di ribaltare il risultato in casa loro? Nessuna. Però Zanetti ha lanciato un appello, c’era da “onorare la maglia” e noi l’abbiamo onorata: 905 chilometri andare e altrettanti a tornare. Per un viaggio ci vogliono 9 ore e 53 minuti, dice la mappa di Google. Li abbiamo fatti con una Punto a Gpl (“ma dai, il gas costa una cazzata”), con panini, bibite e caffè nel termos. Ma abbiamo perso anche là.

 (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Getty Images)

"Noi che siamo andati a Roma, per una partita con la Lazio in notturna. Partenza alle 8 del mattino, arrivo nel primo pomeriggio. “Ma non andiamo neanche a vedere il Papa”?, dice uno. “Il Papa parla a mezzogiorno, non facciamo in tempo”. E allora caffè in piazza Navona (“cazzo che bel posto, ma i romani qui giocavano a calcio”?). Partenza per l’Olimpico, partita e ripartenza a mezzanotte in punto per Pavia. All’autogrill di Barberino di Mugello ordino otto caffè. “Ma se siete in quattro, ho capito bene”?, dice la cassiera. “Lei faccia i caffè, che non abbiamo voglia di parlare”. Naturalmente avevamo perso. Noi che siamo andati a Bologna portando una micca di pane e un salame di Varzi. Ma abbiamo fatto l’errore di portarci il coltello. E fuori dallo stadio sono arrivati due poliziotti: “Che cosa fate con il coltello”? “Tagliamo il salame”. Niente da fare, ce lo hanno portato via. E non abbiamo mangiato neanche il salame. Cosa fai? Lo tagli con le mani? Non si può. Niente, un pezzo di micca e via, sotto la pioggia. E il settore ospiti a Bologna non ha le tribune coperte, ma è lo stesso perché il poliziotto ci ha detto che siamo stati fortunati, che ci poteva denunciare. Pensa che culo.

"Noi che siamo andati a Firenze in treno (“i toscani sono stronzi, se poi vinciamo ci fanno danni alla macchina”). Abbiamo perso, e il treno di ritorno era un locale che ferma in quasi tutte le stazioni. Siamo arrivati a Milano Centrale alle 5,45 e abbiamo preso la Gazzetta. “Disastro Inter”, c’era scritto nel titolo. I viaggi a Torino contro la Juve non mi va di raccontarli, che è andata male, quasi sempre. Noi che siamo andati a Lugano, per una gara di precampionato, in piena estate. Ci siamo portati mogli e fidanzate, che non volevano venire, ma le abbiamo ingannate promettendo una cena sul lungolago, dopo la partita. Ma come è cara la Svizzera? Una pizza: 31 euro. “Volete anche il caffè”? No, andiamo a prenderlo a Como. E quest’anno, che vi sono stati bei momenti, ci hanno tenuto fuori dallo stadio, causa il Covid. A settembre siamo pronti a tornare. I giocatori avranno lo scudetto sulla maglia. Noi abbiamo già fatto scorta di magliette e distintivi. Ok, Conte è stato bravo. Ma se ci dite che è solo merito suo, noi ci sentiamo umiliati. E non è giusto".

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