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I rapporti che fischiano il calcio d'inizio

Derby di tutti i tipi, fra dirigenti avversari, fra ex amici, fra dirigente e giocatore dello stesso club, ma un unico comune denominatore: decide il sottobosco quali strade deve prendere il denaro nel calciomercato

Redazione DDD

di Marco Scipioni -

Il derby del braccio di ferro e dell’equilibrio precario: chi comanda nel calcio oggi?

In un mercato in cui conta più che mai la volontà del calciatore. In un mercato in cui contano gli intermediari. In un mercato in cui il potente Jorge Mendes riesce a convincere il restìo Cutrone ad accettare la corte di un Wolverhampton tanto caro allo stesso agente portoghese, per poi, praticamente in contemporanea, andare a sostituirlo, nel Milan, con quel Rafael Alexandre da Conceição Leão, proveniente dal Lille, club dove opera un certo Luis Campos, vicinissimo proprio a colui che cura gli interessa di Ronaldo. Mendes, appunto. In un mercato in cui Wanda-MauroIcardi sembrano non volersi smuovere di un centimetro dalla struttura di Appiano Gentile, nonostante i costanti e ripetuti inviti, neppure troppo gentili, del duo Conte-Marotta. In un mercato in cui Nicola e Gonzalo Higuain sembrano non voler cambiare aria nonostante Paratici provi da settimane a mettere a disposizione di Maurizio Sarri uno tra Icardi e Lukaku. In un mercato in cui l’unica delle tre punte che sembra (nemmeno troppo insistentemente, a dire la verità) volersi muovere pare essere quell’Edin Dzeko che, però, si vede frenato dal DS romanista Petrachi e da quel Fonseca che non perde occasione per elogiarne pubblicamente la professionalità e l’applicazione.

In questo contesto, qual è oggi il ruolo del dirigente delegato da una società a svolgere il mercato? Conta ancora la volontà del club o vale quasi esclusivamente quella del calciatore? Sono ancora i dirigenti a fare il mercato oppure sono stati definitivamente soppiantati dagli agenti ed intermediari, come Jorge Mendes? Chi vincerà il derby?

IL DERBY DEI DIRIGENTI – Inter, Juventus, Roma. Icardi, Dybala, Gonzalo Higuain, Lukaku, Dzeko. Nicola e Jorge Higuain, Silvano Martina (intermediario della trattativa, se di trattativa si può parlare, per Edin Dzeko all’Inter) e Wanda Nara. Gli attori di questa intricata estate di mercato sono tanti. I dirigenti sono tre: Marotta, Paratici, Petrachi. Ma, alla fine, saranno davvero loro tre a decidere?

MAROTTA CONTRO TUTTI – Il derby sicuramente più acceso dell’estate è quello tra Wanda Nara,  moglie ed agente di Mauro Icardi e l’Inter di Conte e Marotta. Le richieste di Wanda e dell’ex capitano dell’Inter sembrano oramai chiare: Inter o Juventus; la società nerazzurra, invece, ha sempre dimostrato di volere altro per il suo oramai ex numero 9. Né Juventus né Inter. Ma esiste via di uscita per Marotta? Al momento appare chiaro come a comandare i giochi sia Wanda Nara: permanenza all’Inter, anche se forzata. Blocco del mercato dell’Inter. In tutto questo potrebbe essersi inserita la strategia concordata con Paratici: Juventus su Lukaku per costringere l’Inter a mollare la presa su Icardi. Perché, come saprà sicuramente anche Marotta, se la Juventus dovesse davvero acquisire Lukaku, nella testa di Icardi resterebbe soltanto l’ipotesi Inter. Per l’Inter, invece, non solo sfumerebbe la nuova prima punta, ma anche rischierebbe seriamente di dover convivere ancora con la questione Icardi.

PARATICI E IL GIOCO DEGLI SCACCHI – L’uomo mercato della Juventus, invece, tesse la tela per mettere a punto la strategia che dovrebbe portare alla corte di Maurizio Sarri un nuovo numero 9. Da un lato il tentativo di cedere Higuain alla Roma, dall’altro le manovre di accerchiamento nei confronti di Marotta: trattativa con il Manchester United per Lukaku e pressing su Wanda e Mauro Icardi. La strategia del dirigente bianconero potrebbe essere portare i propri frutti nelle proprie settimane: Marotta, pur di diventare il solo pretendente per Lukaku, potrebbe davvero decidere di abbassare il muro alzato nei confronti del club bianconero su Icardi. A quel punto, ceduto Icardi ai bianconeri, Marotta potrebbe finanziare l’operazione per il centravanti belga di proprietà dei Red Devils. In tutto questo si inserisce il dilemma Dybala che, giorno dopo giorno, sembra sempre di più sul punto di partenza. La questione legata all’argentino di proprietà della Juventus, infatti, potrebbe diventare per Paratici ciò che per Marotta è Icardi. Il dirigente nerazzurro, infatti, potrebbe attuare la strategia che Paratici pare abbia messo in atto con Wanda e Mauro Icardi, ossia o Inter o Juventus. Se Marotta dovesse convincere Dybala ad accettare il progetto Inter, nerazzurri e bianconeri sarebbero a quel punto praticamente costretti a tornare a parlarsi.

PETRACHI TRA FONSECA E DZEKO – Il derby probabilmente meno acceso, quantomeno per i toni, è quello tra Edin Dzeko e la Roma. Il centravanti bosniaco, infatti, ha da mesi un accordo con l’Inter di Antonio Conte. Tuttavia Petrachi prima e Fonseca poi stanno tenendo il punto, in maniera differente ma con un obiettivo comune, l’interesse della Roma. Da un punto di vista economico per quanto riguarda il dirigente, da un punto di vista tecnico per l’allenatore. Il caso Dzeko rappresenta un unicum per quanto riguarda i derby di mercato estivi tra dirigenti e attaccanti. Per il momento, infatti, Dzeko è il solo che, tra coloro che vorrebbero cambiare aria non solo è tenuto ma è anche integrato alla perfezione nel suo gruppo di lavoro. E chissà che, proprio per questo motivo, non possa essere proprio Petrachia vincere il derby e ad incastrare ancora di più Inter e Juventus.

 

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