UN ROSTER SENZA URGENZE

Milan, calcio totale anche senza Kessie

L'INSERIMENTO AL BARCELLONA DI KESSIE
Prosegue senza ansie la ricerca del centrocampista: vediamo quali sono le ragioni della serenità del Milan

Redazione DDD

di Max Bambara -

Qualche mese fa ero convinto che la prima mossa sul mercato per il Milan dovesse essere quella di prendere subito il sostituto di Kessié, arrivato a fine contratto ed accasatosi, per sua scelta, al Barcellona di Xavi. Avevo la convinzione che quel tipo di ruolo fosse il più urgente da coprire, anche in ragione del rendimento difensivo della squadra nell’ultima parte del campionato. Analizzando tuttavia una serie di dati e riguardando alcune disposizioni in campo del Milan, ho tuttavia dovuto prendere atto che le mie idee iniziali non erano propriamente corrette, bensì condizionate da una visione di squadra poco consona al Milan attuale.

La questione Kessie

Proviamo a spiegare il perché e, nel contempo, a evidenziare perché il Milan oggi non ravvede questa urgenza di andare a prendere un “sostituto di Kessié”, tanto da preferire l’investimento su un giocatore magari con prospettiva, ma non ancora perfettamente formato nella cultura del campo.

Milan, calcio totale anche senza Kessie- immagine 2

Chiunque prova ad analizzare il gioco del Milan e il mercato del Milan parte sempre dal modulo che la squadra attua, ovverosia il 4-2-3-1; si tratta di un approccio che può essere corretto dal punto di vista strategico, ma che è inutile sul piano meramente concettuale.

Il Milan parte sempre con il 4-2-3-1 quando l’arbitro fischia l’inizio della partita, ma poi il modulo diventa soltanto un enunciato di principio. Stefano Pioli infatti applica un tipo di calcio totale molto vicino a quello olandese degli anni 90, nel quale tutti ruotano creando ed occupando spazi. Ci sono momenti della partita nelle quali, in fase di prima costruzione, Bennacer va a coprire il buco che viene lasciato dalla salita di Theo Hernandez, Messias viene dentro il campo per liberare la corsia destra alla salita di Calabria, uno dei due interni della mediana va ad attaccare il primo palo sul cross dal fondo. In tale contesto di sistema la coppia di centrocampo composta da Sandro Tonali e da Ismael Bennacer è quella che garantisce maggior completezza sul piano delle geometrie, dell’interdizione e delle conoscenze di campo.

Il problema principale del Milan nella scorsa stagione non è stata la fase difensiva, a cui Kessié ha dato un contributo importante, ma non fondamentale. Questa non è un’opinione, bensì un’evidenza che si può ricavare dai numeri. Il Milan ha giocato infatti quasi 8 partite senza il giocatore ivoriano (comprese due mezz’ore contro Juventus e Lazio) subendo soltanto 4 reti. Nelle restanti 30 partite, con Kessié in campo, i gol subiti sono stati invece 27. Vero è che il dato parametrato su 8 gare non deve essere sopravvalutato perché molto parziale, ma identico discorso può essere fatto per il dato delle ultime 11 gare della stagione in cui il Milan ha preso solo 2 reti, con Kessié sempre titolare.

Il Milan, invece, ha avuto un problema reale nella scorsa stagione che ha riguardato la sua fase offensiva contro squadre che si chiudevano perché ha riscontrato difficoltà in termini di qualità del passaggio, nonché di visione del gioco, nell’ultimo terzo di campo. Questa lacuna è stata colmata perché il Milan ha inserito in organico due giocatori (Yacine Adli e Charles De Ketelaere) che sono tra i migliori in Europa come dati su passaggi chiave e XA. Ciò ha consentito di recuperare Krunic come prima alternativa dei due mediani titolari (raramente lo vedremo a trequarti in questa stagione) e di inserire nel roster della mediana Pobega, reduce da un prezioso anno di formazione sotto la guida di un allenatore preparato come Ivan Juric.

In tale contesto, il Milan si sente ampiamente tutelato dall’attuale organico e, per tale ragione, sta pensando di inserire un giocatore futuribile, da costruire, per dare un’alternativa in più a Pioli (rimbalza spesso il nome di Onyedika) e per continuare il suo percorso di crescita nel quale, di anno in anno, va inserito un mattoncino nuovo. Il club rossonero non è ossessionato dalla ricerca del centrocampista perché conosce bene il sistema di gioco che è stato implementato da Stefano Pioli e sa che il tecnico emiliano si sente ampiamente tutelato dalla presenza della coppia Tonali Bennacer (con Krunic primissima alternativa) perché sono i due giocatori che meglio di tutti conoscono i codici di gioco e di equilibrio della squadra.

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