Compattezza, semplicità e solidità. Sono i tre capisaldi dai quali il Milan deve ripartire a breve, prima che la stagione si complichi oltre i confini del lecito e del preoccupante. Perché l’idea che arriveremo fra le prime quattro senza troppi patemi d’animo è uno degli errori più grandi che possiamo commettere, un grave peccato di luciferina presunzione. Il Milan in questo momento è un collettivo che non riesce ad essere unito e coeso. A volte gioca bene, spesso occupa il campo nella maniera migliore, ma manca quella dimensione di squadra che è imprescindibile se si vogliono ottenere risultati.
LE COSE DA FARE
Milan, cose semplici e obiettivi chiari
Compattezza in primis
Bisogna ragionare da squadra e convogliare tutte le forze dell’organico sull’obiettivo comune. Non bisogna considerare Leao come un problema del Milan. Negli ultimi 3 anni non solo non lo è stato, ma ha rappresentato invece il giocatore più importante della squadra rossonera. Il discorso trito e ritrito sul giocatore portoghese che si sacrifica poco in fase di non possesso e che non pressa coi tempi giusti, è un argomento che conviene lasciare ai puristi del gioco e della filosofia calcistica. Al Milan, in assenza di un giocatore migliore, conviene tenersi e valorizzare questa versione di Rafael Leao, usando più carota e meno bastone verso un ragazzo mai eccessivo nei comportamenti. C’è poi il tema della semplicità. Paulo Fonseca è un buon allenatore ed un’ottima persona. Ascoltarlo parlare di calcio è piacevole. Tuttavia per quanto possa esser bella la poesia, in Serie A ciò che conta di più è la prosa. I principi di calcio possono essere bellissimi, ma vanno poi declinati con la realtà. Il dominio del gioco non può essere uno sterile enunciato di principio.
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Alvaro Morata è un grande giocatore e un signor professionista. Se glielo chiedessero farebbe anche il difensore. Tutto questo è apprezzabile. Il primo pensiero del centravanti però non deve essere il pressing o la rincorsa. Deve essere il gol. Il nostro centravanti deve essere messo più spesso nelle condizioni di concludere a rete. Infine bisogna alzare il livello dietro, in termini di solidità. Il Milan che vince l’ultimo scudetto nel 2022 prende soltanto 9 gol in tutto il girone di ritorno. In Serie A, da sempre, ottiene grandi risultati soltanto chi blinda la fase difensiva. Il Milan non lo ha ancora fatto. I sofismi sulla difesa alta si schiantano contro la realtà di una squadra che non ha il centrocampo adatto per pressare. Serve difendere più bassi e con maggiore attenzione; inoltre è necessario coprire meglio il campo in fase di non possesso con i 3 centrocampisti. Nulla di eclatante e nulla che richieda esperimenti di lungo periodo. Pragmatismo e malizia sono valori preziosi nel corso di una stagione ed hanno un peso specifico maggiore rispetto agli enunciati di principio.
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