editoriali

Modric: perchè il Milan non può e non deve inseguire il mercato dell’Inter

I tifosi sognano ma il club resta con i piedi per terra

Boban ha detto a chiare lettere che l'arrivo di Modric al Milan è impossibile: no all'ennesima suggestione collettiva. La di differenza fra realtà ed aspettative, utile a mettere in guardia molti tifosi che in buonafede si fanno attrarre da...

Redazione DDD

di Max Bambara -

L’uscita pubblica di Zvonimir Boban, utile a chiarire l’impossibilità dell’arrivo di Luka Modric al Milan, è stata molto tempestiva e doverosamente pertinente. Sognare infatti è un esercizio molto piacevole. Ha l’indubbio vantaggio di non avere costi e chi lo fa quindi si può permettere i migliori voli pindarici. Il problema si presenta quando il sogno da individuale diventa comune; è lì che nasce la suggestione collettiva, causa inevitabile di tante valutazioni slegate dalla realtà. Stava o, comunque, poteva accadere qualcosa di simile per Modric.

Non sappiamo se il Milan abbia mai chiesto informazioni o meno sul pallone d’oro in carica del Real Madrid. Risulta abbastanza facile pensare tuttavia, che mai sia esistita una trattativa e, a tal proposito, bene ha fatto Boban a smentire qualsiasi possibilità. Meglio essere chiari, a scanso di ogni equivoco. Il centrocampista croato non arriverà al Milan perchè nel calcio odierno ci sono regole e paletti che non permettono di colmare i gap tecnici solo con gli acquisti di campo. Bisogna passare inevitabilmente dalle ristrutturazioni societarie, dai progetti a lungo termine che non lasciano spazio a strade alternative. Quando il Milan ha provato infatti a prendere delle scorciatoie per colmare il suo gap in Italia tramite giocatori di grande livello (Bonucci nel 2017, Higuain nel 2018), il risveglio è stato molto amaro sia sul piano tecnico (i giocatori non si sono calati perfettamente nella dimensione del club, continuando a ragionare con una mentalità non consona) e sia sul piano strettamente finanziario. La proprietà rossonera, consapevole di ciò, si è data una linea molto rigida e seria sul mercato: si agli investimenti, possibilmente di lungo periodo (5 contratti quinquennali su giocatori under 26 ne sono una prova tangibile), purchè con un costo di ammortamento compatibile a bilancio e con un costo degli emolumenti non superiore ai 5 milioni di euro lordi. Se scegli questa strada, ed il Milan l’ha scelta mettendola come caposaldo del proprio modus agendi, pensare ad un arrivo di Luka Modric non è possibile. Non lo è sul piano meramente contabile, ma soprattutto non lo è sul piano della filosofia aziendale. Sarebbe l’ennesima scorciatoia che porterebbe entusiasmo e gioia fra i tifosi, ma che caricherebbe il bilancio di costi oggi non sopportabili. Bisogna avere l’intelligenza di capirlo e l’onestà di guardarsi negli occhi, orgogliosi di ciò che oggi è il Milan e delle prospettive future che si sta dando: oltre 80 milioni di euro investititi in entrata, in una finestra temporale in cui non ci sono ricavi per la partecipazione alle coppe europee, sono una cifra importante, destinata a diventare a tre cifre entro la fine del calciomercato, quando il Milan probabilmente porterà a termine l’acquisto di una seconda punta di ampio respiro tecnico (al momento l’offerta per Correa sarebbe ferma a 40 milioni). Nessuno fra i club competitor del Milan per il quarto posto ha speso una cifra del genere.

La Lazio e l’Atalanta hanno fatto piccoli aggiustamenti, la Roma si è invece dedicata al suo consueto gioco estivo del cedere per acquistare (il tempo dirà se il contributo di campo di Mancini e Veretout sarà superiore a quello di Manolas ed El Shaarawy). Fare confronti con l’Inter sul piano del calciomercato è invece una operazione intellettualmente poco corretta. La distanza fra Inter e Milan oggi non è data dai 2 punti di margine nell’ultimo campionato, ma da ben tre anni di lavoro fra la proprietà attuale dell’Inter e quella attuale del Milan. Ad oggi, l’Inter ha circa 370 milioni di euro di ricavi netti a bilancio, il Milan soltanto 220 milioni (i dati provengono dell’ultimo bilancio per entrambi i club). Pesa, in questa differenza, un lavoro di struttura triennale, una dirigenza che ha avuto il tempo per implementarsi nel lungo periodo ed incidono soprattutto i ricavi della CL. I confronti saranno quindi possibili fra 2-3 anni. Oggi non hanno senso e non sono proponibili, visto che l’Inter ha preso un allenatore da 12 milioni netti all’anno con l’obiettivo di vincere lo scudetto, mentre il Milan ha preso un professionista bravo come Giampaolo per 2 milioni netti l’anno e con l’obiettivo dichiarato di tornare in Champions League dopo 6 stagioni. Esigenze diverse, obiettivi diversi: fare paragoni significa ignorare la realtà data dai fatti e dai numeri. I tifosi milanisti che cascano in questo giochino non fanno il bene del Milan. Così come, non ha alcuna logica farsi immergere nella suggestione Modric per poi, magari, valutare il mercato rossonero sulla base del non arrivo del croato, più che sui giocatori che sono invece arrivati ad arricchire la rosa del Milan, a darle profondità, qualità e sostanza. Per analizzare la situazione, è necessario partire sempre dalla realtà e non dalle proprie aspettative o dalle suggestioni di massa. Il nuovo Milan deve partire a fari spenti, ma merita di farlo in un clima di fiducia e di affetto da parte dei suoi sostenitori, sia perchè l’impegno finanziario della proprietà americana è stato molto ingente finora e sia perchè una squadra giovane come questa ha maggiori possibilità di fare bene se il contesto in cui cresce è positivo ed ottimistico.

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