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L'UDINESE COSTRUISCE DAL BASSO E IL NAPOLI SEGNA

Napoli, a Firenze serve l’ultima prova di maturità

NAPLES, ITALY - MAY 11: Hirving Lozano of SSC Napoli celebrates with team mate Victor Osimhen after scoring their side's third goal during the Serie A match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio Diego Armando Maradona on May 11, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Napoli ha schivato la patata bollente della polemica di Benevento, che non lo riguarda, e ha vinto la partita da vincere contro l'Udinese

Redazione DDD

La vittoria del Napoli sull'Udinese nella lettura dell'editoriale de IlNapolista.it firmato da Massimiliano Gallo: "Costruite dal basso, che noi facciamo gol. È l’undicesimo del secondo tempo quando il portiere dell’Udinese Musso appoggia in verticale al limite dell’area, Lozano in versione Arriba Arriba Speed Gonzales anticipa l’avversario e la deposita in rete. È il gol del 3-1. È il gol della relativa sicurezza. Quello che consente al Napoli di issarsi temporaneamente al secondo posto in classifica e, soprattutto, di compiere il proprio dovere. Poi, arriva anche il quarto di Di Lorenzo che fa il tap-in su colpo di testa di Manolas. E anche il quinto di Insigne al 90esimo. Napoli-Udinese finisce 5-1. Il Napoli domina e conduce in porto una partita che, come tutte, nasconde insidie. Al di là del risultato roboante. Gli azzurri mantengono intatte le speranze Champions. Se domani sera la Juventus non dovesse vincere in casa del Sassuolo, si potrebbe persino andare a Firenze per un pareggio. Ma forse non è ancora il momento di ragionamenti del genere.

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Gattuso schiera Lozano e Bakayoko. Il Napoli gioca un buon primo tempo. Controlla l’incontro e poi, d’improvviso, ferisce quasi a morte l’avversario. Non sonnecchia, questo no. Tesse la trama, anche se non accelera, non trova il guizzo. Nel frattempo, però, elabora le possibilità. Fino al momento in cui colpisce. E subito dopo colpisce ancora. Nel pugilato si chiama uno-due. Così il Napoli tramortisce l’Udinese a cavallo della mezz’ora: 29esimo e 31esimo. Due guizzi, due gol. Prima con Zielinski su azione nata da un’invenzione di Osimhen che si libera di Becao, spreca davanti a Musso ma la respinta finisce dritta sui piedi di Piotr che appoggia comodo comodo in rete. Due minuti e Fabian – dalla posizione Jankulovski, per chi ha buona memoria – segna uno di quei gol cui ci ha abituati. Toglie la ragnatela dall’incrocio dei pali. Nel finale di tempo, Okaka segna un gol da centravanti con la complicità di Manolas. Riceve spalle alla porta, si gira e segna. Un gol da pivot.

Osimhen non tocca molti palloni ma quelli che tocca li rende quasi tutti pericolosi. Anche di testa. È un giocatore che di partita in partita mostra qualcosa in più. Si vede che è in fiducia. E si vede anche che ha ampi margini di miglioramento. Quel che ci preme sottolineare è che il Napoli dimostra di essere riuscito a rendersi impermeabile a quel che avviene in città. Tre anni fa, si perse lo scudetto in albergo. Si è corso il rischio di perdere la Champions a Benevento. Napoli è riuscito a impossessarsi di una polemica che non la riguardava, se non per effetti retroattivi. Abbiamo assistito a un fenomeno di massa che sarebbe piaciuto a Orson Welles. Per fortuna, siamo rimasti ben lontani dalla tragicità del programma radiofonico “La guerra dei mondi”: il grottesco non provoca vittime. Va riconosciuto che gli echi autolesionistici saranno arrivati molto blandamente alle orecchie dei calciatori del Napoli, in questo favoriti anche da Gattuso che nel corso della sua avventura napoletana non ha mai dato segnali di cedimento sotto questo aspetto. Conta il campo, le chiacchiere se le porta via il vento. Il Napoli conferma di aver ritrovato fiducia e continuità. È una squadra decisamente più sicura di sé. Ottimo il girone di ritorno con 39 punti. Domani potrebbe essere agganciato, in questa speciale classifica, dall’Atalanta. Se dovesse essere centrata la Champions, vorrà dire che tutti – squadra allenatore e presidente – sono riusciti a cambiare marcia e a concentrarsi sugli obiettivi. Sarebbe il superamento di una prova di maturità. Superamento che gioverebbe a tutti, anche per il prosieguo della carriera.

Tornando all’oggi, c’è la serenità, la forma e la stabilità psicologica per andare a Firenze senza lasciarsi andare a pensieri masochistici, senza più voltarsi indietro, senza credere sempre ai fantasmi. Un’altra prova di maturità. L’ultima".

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