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Non solo Kobe, quando le lacrime sono da derby: le tragedie di Caposciutti e John Thomson

Ogni anno il Celtic onora la memoria di John Thomson

Quando il derby fa piangere…

Redazione DDD

Come riporta Sergio Taccone su Avvenire, lo sport spesso piange. E anche i derby fanno versare lacrime. Due gli episodi ricordati dallo scrittore sulle pagine sportive del quotidiano d’ispirazione cattolica. Nel febbraio 1965, a San Benedetto del Tronto, durante il derby tra Sambenedettese e Ascoli, perse la vita il portiere Roberto Strulli, autore di una prodezza che lo portò a scontrarsi con il ginocchio di Alfiero Caposciutti. Morì in ospedale, aveva 26 anni e la moglie all’ottavo mese di gravidanza.

Una fine tragica simile a quella dello scozzese John Thomson, grande portiere del Celtic, scomparso nel 1931, a soli 22 anni, dopo uno scontro di gioco con Sam English, giocatore dei Rangers. I tifosi gli dedicarono una canzone (The John Thomson’s Song): “Addio mio caro Johnny / Principe dei giocatori / dobbiamo salutarti / mai più ci alzeremo a incitarti / sui gradoni del Celtic Park”. Per molti, Thomson aveva tutto per entrare nella storia del Celtic e del calcio. Trovò uno spazio nel mito, nella schiera dei campioni morti tragicamente in giovane età.

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