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GATTUSO SOTTO ACCUSA

Rino rispondi: perché Fabian Ruiz è diventato un giocatore banale?!

CAGLIARI, ITALY - JANUARY 03:  Fabián Ruiz  of Napoli during the Serie A match between Cagliari Calcio and SSC Napoli at Sardegna Arena on January 03, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Dall'ambiente napoletano: la gestione di Gattuso nell’ultimo periodo su 15 punti disponibili ne ha fatti 4, di cui 3 con il Cagliari e uno con il Torino

Redazione DDD

"Non perdonerò mai a Gattuso di aver reso Fabián un calciatore banale", e non solo: "Il Napoli è destinato a non migliorare mai la propria condizione. Quasi forte, quasi vincente, quasi modello. È un grande quasi reiterato all’infinito", inizia così il durissimo atto d'accusa di Gianni Montieri sulle colonne de "Il Napolista".

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images )

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images )

L'atto d'accusa è sempre più duro nelle righe successive: "La partita di ieri è penosa, tra i novanta minuti più assurdi che io abbia mai (non) guardato. Mi pareva già troppo che fosse trasmessa da Dazn, invece era solo l’inizio. Credo non fosse passato nemmeno un minuto quando Insigne ha fallito una delle occasioni più incredibili dell’anno. Mi sono voltato verso le mie due canette e ho detto: “cominciamo bene”. Il Napoli nei primi 15 minuti, con un minimo di tranquillità, avrebbe potuto essere in vantaggio di un paio di gol. Una squadra seria, alla fine del primo tempo, avrebbe dovuto trovarsi in vantaggio per 4-0; lo scrivo con tutto il rispetto per lo Spezia, che ieri ha giocato una delle sue peggiori partite stagionali. Alla fine del primo tempo, in preda al panico (sentivo come sarebbe andata, quando hai visto il film un sacco di volte il finale non lo dimentichi), ho twittato qualcosa come: Il Napoli ha sbagliato cento gol. I gol si possono sbagliare, ma quando ne sbagli con tale frequenza c’è più di qualcosa che non va. Non basta più nascondersi dietro la sfortuna, la frenesia, l’emotività. L’allenatore non può più dire: “Ho fatto trenta tiri in porta”, come a sottolineare “che volete da me?”. E no, caro allenatore, se i tuoi giocatori sbagliano così tanto, e sei/sette volte in maniera assurda (ridicola, pazzesca, quello che volete), la colpa è anche tua, è soprattutto tua. Un lungo film triste che passa dal primo gol sbagliato di Insigne, dai tiri sempre uguali e troppo alti di Politano, dalle occasioni di Lozano, a quelle ridicole di Elmas, col teatrino conclusivo con Llorente: “Tiro io tira tu”.

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