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IL PORTIERE NON SPOSTA GLI EQUILIBRI

Storia e statistiche: quanto incide davvero il portiere nel valore di una squadra

LONDON, ENGLAND - JULY 11: Harry Maguire of England walks up to take his penalty as in a penalty shoot out as Gianluigi Donnarumma of Italy looks on during the UEFA Euro 2020 Championship Final between Italy and England at Wembley Stadium on July 11, 2021 in London, England. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

L’impatto del portiere in una squadra: esempi storici e statistiche utili a smentire pregiudizi e convinzioni

Redazione DDD

di Max Bambara -

Distinguere ciò che è opinabile dai meri dati di fatto è un buon modo per provare a dare dimensione oggettiva alle cose, mettendo a margine le convinzioni che, quasi sempre, sono avvolte dalla patina algida dei preconcetti. Vale per qualsiasi argomento e funziona quindi anche in relazione alla questione sul portiere del Milan, discussione che, dopo l'addio di Donnarumma, è diventata alquanto pelosa, scorbutica, pregiudizievole, persino stucchevole. La tesi sostenuta dai cosiddetti esperti e, a traino, da tanti tifosi, è che il Milan si sia indebolito notevolmente con la partenza del suo numero 99 verso i lidi francesi, nonostante l'arrivo dal Lille del portiere campione di Francia. Ma è davvero così? Non è il caso, in tale contesto, di far partire la noiosissima discussione sulla valutazione di Donnarumma. C'è chi lo ritiene un fuoriclasse, chi lo considera un portiere importante, chi invece ne sottolinea i difetti ancora evidenti sulle uscite alte. Tutte opinioni rispettabili ma che, in questo momento, non ci interessano perché la tesi che vogliamo dimostrare è un'altra, ovverosia che il portiere è un ruolo che, nel calcio, è importante, ma non fondamentale e non in grado di spostare gli equilibri come, invece, succede con i giocatori offensivi.

 (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Il miglior portiere del mondo degli ultimi 25 anni, secondo l’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica nel calcio), è stato Gianluigi Buffon che, tuttavia, non ha mai vinto nella sua carriera la più importante competizione per club, ossia la Champions League. L'attuale vice di Donnarumma invece, il costaricano Keylor Navas, ha vinto la Champions League per tre volte consecutive e da quando il Real Madrid ha pensato di prendere un portiere di livello più alto (Courtouis) non ha più vinto la Champions League (forse per uno scherzo del destino). Ancora, le tre squadre che hanno cambiato la storia del calcio sono l'Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola. Queste tre squadre avevano in porta rispettivamente Stuy, Giovanni Galli e Victor Valdes, tre portieri rispettabili, ma non eccezionali. La grande Olanda del 1974, che arrivò in finale e che rimane ancora oggi una delle squadre che più hanno conquistato il favore del pubblico per la qualità del gioco espresso, aveva in porta un tabaccaio che non era nemmeno un professionista, il cui nome era Jan Jongbloed. Il grande Brasile del 1970 che è tuttora considerata la squadra nazionale più forte della storia del calcio (giocava contemporaneamente con Jairzinho, Gerson, Tostão, Pelé e Rivelino) annoverava fra i suoi pali un certo Felix, famoso più per le sue papere clamorose, che per i grandi miracoli.

Usciamo però dal grande calcio mondiale ed entriamo nella Serie A attuale, campionato dove il Milan gioca e nel quale la scorsa stagione si è classificato secondo. Chi è stato nella stagione 2020-21 il miglior portiere del campionato? Per dare uno spaccato serio e credibile dell'unico parametro oggettivo (ossia la percentuale di parate effettuate) abbiamo considerato tutti i portieri che abbiano giocato almeno 28 partite di campionato su 38 (in totale sono 17 estremi difensori). Ci sono 10 portieri che hanno avuto una percentuale di parate superiore al 70%. Fra questi il migliore è Perin con il 75,5%. A seguire Musso 72,9%, Cragno 72,9%, Handanovic 72,4%, Audero 71,5% e Skorupski 71,3. Donnarumma è soltanto settimo, a pari merito con il portiere del Verona Silvestri. Entrambi hanno una percentuale di tiri parati del 71,2%. Chiaramente questa classifica non misura il valore tecnico dei portieri, ma si limita semplicemente ad evidenziare, in maniera discretamente oggettiva, quanto il ruolo dell'estremo difensore incida in una stagione.

In essa non rientrano aspetti comunque preziosi del ruolo del portiere, come per esempio le uscite (vera e propria nota dolente di Donnarumma), la leadership sulla propria linea difensiva e la capacità di vedere il gioco quando si è in possesso del pallone o quando si viene pressati. Tuttavia, al netto di qualsiasi opinione e senza voler minimamente discutere il valore tecnico di Donnarumma, alla luce degli esempi portati e dei dati analizzati, appare evidente che se c'è un ruolo che non sposta gli equilibri nel calcio è proprio quello del portiere.

Giudicare quindi il Milan, come squadra, più debole soltanto in ragione dello svincolo a parametro zero di Donnarumma, non è una valutazione oggettiva perché risente molto di pregiudizi e convinzioni radicate ed indimostrabili che si scontrano pesantemente sugli scogli dei dati statistici e dei rilievi storici.

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