analisi Facebook di Roberto Beccantini -
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UN PUNTO PER UNO...
Un grande derby: il coraggio del Milan, il cinismo dell’Inter
![MILAN, ITALY - NOVEMBER 07: Rafael Leao of AC Milan competes for the ball with Nicolo Barella of FC Internazionale during the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale at Stadio Giuseppe Meazza on November 07, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images) Un grande derby: il coraggio del Milan, il cinismo dell’Inter - immagine 1](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/ci3aL7Q2MF-yzxq7LiDFNkNFG-Q=/712x402/smart/www.derbyderbyderby.it/assets/uploads/202111/e053d388cb3662e4f0f755afd0bb45d2-scaled.jpg)
MILAN, ITALY - NOVEMBER 07: Rafael Leao of AC Milan competes for the ball with Nicolo Barella of FC Internazionale during the Serie A match between AC Milan and FC Internazionale at Stadio Giuseppe Meazza on November 07, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)
Entrambe volevano vincere, il pari scontenta un po' di più l'Inter che resta a meno 7
Gran derby, con il Milan indiavolato, letteralmente, e l’Inter in attesa, sulla sponda del fiume. Per mezz’ora, almeno. L’acceleratore di Pioli, il freno di Inzaghi. E gli episodi, naturalmente. Due rigori pro campioni, addirittura. Il primo, nebbioso: Kessié va al recupero, si distrae e, toccato, tocca Calhanoglu. Trasforma il turco. Il secondo, netto: di Ballo-Touré su Darmian, dopo errore «geografico» del francese. Lo batte Lautaro, angolato, e Tatarusanu s’inventa una paratona. In mezzo, l’autogol di De Vrij a premiare l’avanti Savoia di Tonali e Leao. I ritmi, folli, tagliano fuori i tralicci: Ibra, Dzeko. La squalifica di Theo aveva promosso Ballo-Touré. L’anello debole. Anche se proprio lui murerà, sulla linea, un gol fatto di Barella (su azionissima di Bastoni). A ruota, un’occasione di Lau-Toro. Perché sì, non appena il Milan rifiata, l’Inter respira. E, respirando, fa valere il suo fisico, le sue folate. Per i 57 mila di San Siro, una partita di basket, più che di calcio: tanti sono i ribaltoni, le rubate, i grappoli.
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Krunic gironzola attorno a Brozovic, che sta all’Inter come la bussola all'esploratore. Brahim Diaz rimbalza da uno Skriniar a un Bastoni. In corsia, Perisic e Calabria sgommano a ogni cozzo. Alla ripresa, più umana, il Milan sembra pagare il fio del suo eretismo podistico. E’ l’Inter, con Calha e Barella, a spingerlo indietro. Le opportunità più propizie capitano a Lau-Toro (grigio) e Vidal. I cambi rifocillano più Pioli che non Inzaghi. Penso a Rebic, a Saelemaekers, il cui palo scuote gli ultimi fuochi, conditi anche da una gran punizione di Ibra (finalmente), smorzata da Handanovic. Pari, dunque. Il Milan, coraggioso a livelli zemaniani, con il fioretto: l’Inter, più fredda, con i cingoli. I migliori: Tatarusanu, Kjaer, Tonali da una parte; Barella, Skriniar, Perisic dall’altra.
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