OLTRE IL RUOLO SPECIFICO...

Un innesto sottovalutato

MERCATO MILAN ADLI
Come può cambiare la trequarti rossonera con l’inserimento di Adli al posto di Diaz

Redazione DDD

di Max Bambara -

L’arrivo al Milan di Yacine Adli è avvenuto lontano dalla luce dei riflettori. Nell’agosto 2021, quando il club rossonero ha comunicato di aver acquisito le prestazioni sportive del centrocampista del Bordeaux, lasciandolo in prestito per un anno al club francese, nei tifosi rossoneri prevaleva la delusione per il mancato arrivo di Faivre e per la scelta del Milan, contestata e non compresa, di puntare su Messias.

Senza fanfare...

Oggi che il ragazzo è in ritiro con la squadra rossonera sin dal primo giorno, Adli non viene nemmeno menzionato nella famosa casellina degli acquisti. Lui, come Pobega, viene considerato qualcosa di già acquisito, quando invece il francese si candida ad essere uno dei principali elementi di novità del Milan stagione 2022-2023. Perché Adli è un giocatore perfettamente funzionale a Pioli e alla visione di calcio che il tecnico emiliano ha trasmesso alla sua squadra.

MERCATO MILAN ADLI

(Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Ed inoltre l’ex centrocampista del Bordeaux sembra nato per esaltarsi in un sistema di calcio collettivo come quello rossonero, aggiungendo quel qualcosa che, nella scorsa stagione, è mancata. Adli va oltre il ruolo di semplice trequartista perché essendosi formato in Belgio ha una visione del campo basata sulle funzioni e non sulla zona di campo da ricoprire. Colpisce, in particolare, una frase di Stefano Pioli, pronunciata dal tecnico rossonero durante i primissimi giorni di ritiro della squadra. "Si sa smarcare bene ed è bravo a verticalizzare velocemente". Con queste poche parole Stefano Pioli non ha soltanto fatto dei complimenti importanti al giocatore francese, sottolineandone l'intelligenza tattica e il dinamismo, ma ha nel contempo designato il suo trequartista ideale. Il Milan ha bisogno di un giocatore come Adli, un centrocampista moderno, che scende a prendersi il pallone dai difensori, per consentire alla squadra di avere una fonte di gioco in più nella prima impostazione, che sulla transizione offensiva dalla difesa all’attacco, è capace di creare la superiorità numerica fra le linee con continuità ed infine che è molto bravo a tenere il pallone sotto pressione per permettere ai terzini di salire senza palla con i tempi giusti.

In tutte queste situazioni Diaz, suo malgrado, difetta. Non scende spesso a dare un’opzione di passaggio in più ai difensori, perché sa perfettamente di essere un giocatore facilmente pressabile sullo scarico. Salta l’uomo in certe occasioni, ma ha il difetto congenito di correre a testa bassa, aspetto che gli toglie qualcosa nella rifinitura immediata. Inoltre Diaz non è portato alla verticalizzazione veloce, aspetto nel quale Adli eccelle, come sottolineato sin da subito da Stefano Pioli. Su questo possibile cambio nella zona della trequarti il Milan può dare una dimensione diversa alla propria fase offensiva. Un aspetto sin troppo sottovalutato fino a questo momento ma che, negli equilibri di campo, pesa in maniera determinante.

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