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L'ARMA IN PIU'

Un nuovo innesto nel motore del Milan

Un nuovo innesto nel motore del Milan - immagine 1

Il ritrovato Florenzi può essere un fattore per Pioli in questo girone di ritorno

Redazione DDD

di Max Bambara -

C’è un nuovo giocatore nel Milan da circa un mese a questa parte, ma il suo nome non è presente nella casella dei nuovi acquisti di gennaio. Il suo nome è Alessandro Florenzi, un ragazzo che in agosto era giunto a Milano come rinforzo di esperienza, ma che non era riuscito inizialmente ad incidere nel suo percorso. Florenzi era infatti arrivato al Milan con grande voglia di far bene. Le sue gomme però erano un po’ sgonfie all’inizio; nulla di preoccupante o di irreparabile, in quanto capita a molti reduci da un’impresa con la Nazionale di doversi ricaricare sul piano nervoso. E così i primi mesi di Alessandro nel Milan sono stati complicati. Il giocatore appariva frenato, non completamente libero dal punto di vista psicologico, finanche un filo indietro sul piano della condizione atletica. Non si ricordano partite perse a causa di suoi svarioni, né tantomeno prestazioni da mani nei capelli: eppure, i primi due mesi di Florenzi al Milan non sono stati oggettivamente il massimo delle aspettative, né per l’ex romanista, né per i tifosi rossoneri che ricordavano con grande piacere e con grande speranza le sue prestazioni sulle sponde del Tevere. C’è stata poi l’operazione al ginocchio del mese di ottobre che ha rappresentato il classico stop utile per consentire ai benpensanti di parlare a sproposito. Un infortuno che, unito ai classici discorsi sull’età anagrafica del giocatore, ha inevitabilmente portato le argomentazioni verso quei sentieri della mente popolati dal pressapochismo, dai luoghi comuni triti e ritriti, dai pregiudizi pelosi.

Un nuovo innesto nel motore del Milan- immagine 2

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Alessandro Florenzi è così diventato un acquisto sbagliato, concettualmente inspiegabile per una squadra come il Milan che ha una proprietà che punta su profili più giovani. Eppure il ragazzo c’è sempre stato: anche nei momenti meno positivi era presente a sé stesso e disponibile a battersi, pur sapendo di non poter brillare. Già a dicembre però le sue prestazioni hanno iniziato a salire di livello, hanno dato valore al Milan, accrescendo le frecce dell’arco di Stefano Pioli, perché Florenzi è il classico esempio di giocatore totale. In campo sa giocare ovunque lo metti; si è specializzato nel ruolo di terzino destro nel corso degli anni, ma sa agire anche da esterno offensivo, da mediano, da centrocampista centrale alla bisogna. In altri tempi sarebbe stato definito un giocatore polivalente, aggettivo oggi in disuso ma che, meglio di altri, consente di definire le caratteristiche tecniche del giocatore romano. Il gol contro l’Empoli e la prestazione solida e convincente contro la Roma sono stati due momenti chiave nella stagione dell’ex giocatore del PSG: oggi i milanisti stanno vedendo la versione più vera di Florenzi, quella priva di sfumature distoniche, perché il ragazzo finalmente sta bene sul piano fisico e gioca, palesemente, libero nella testa. In questo girone di ritorno, Florenzi può essere pertanto un’arma in più a disposizione del tecnico del Milan, non soltanto nella posizione di terzino destro, ma anche, eventualmente, come esterno offensivo oppure come centrocampista centrale in un momento in cui gli africani del Milan (Bennacer e Kessié) si trovano in Coppa d’Africa e saranno assenti ancora per qualche settimana. Oltretutto il ragazzo pare essersi ambientato molto bene a Milanello e quindi ha una motivazione ulteriore che va oltre i risultati del campo per rendere al meglio in questa stagione: convincere la società rossonera a riscattare il suo cartellino dalla Roma, il club della sua vita, ma col quale Alessandro ha ormai chiuso il suo percorso professionale.

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