CORSI E RICORSI

Un sogno di mezz’estate

Un sogno di mezz’estate - immagine 1
Fra le varie ipotesi di mercato, Joshua Zirkzee è quella che stuzzica di più la fantasia dei milanisti
Massimo Bambara

Arriverà o non arriverà? Il Milan sfoglia la margherita, mentre i tifosi rossoneri sognano un giocatore che, come pochi, stuzzica la fantasia dei palati fini milanisti. Zirkzee non è soltanto un centravanti. Zirkzee è magia allo stato puro. Un nove coi piedi da dieci come pochi se ne sono ammirati negli ultimi tempi. Ciò che conquista di questo giocatore non sono tanto le giocate – a volte mirabili – bensì la capacità di rendere semplici le cose più difficili. Tale qualità è propria dei grandissimi. Il modo in cui tocca la palla non può essere descritto in troppo modi. L’aggettivo “sublime” è quello che maggiormente si addice. La sua conduzione della sfera in corsa, con cambi di velocità, a tratti sincopati, rievoca antichi ricordi nelle menti di tanti tifosi del Milan.

Certamente non stiamo parlando di un attaccante normale

Atipico, potremmo definirlo, nell’accezione maggiormente ampia del termine. Troppo bravo per essere catalogato come semplice prima punta. Ancora non sufficientemente cattivo per assurgere al rango di centravanti. D’altronde, quello del centravanti, è proprio un ruolo in cui la maturazione tecnica è più lenta. Lo si diventa nel tempo, se nelle proprie vene scorre il sangue della cattiveria. Non è per tutti. Segna poco – dicono alcuni di Zirkzee – forse perché qualche difetto al ragazzo bisogna pur trovarlo. Capitava anche ad Ibrahimovic nel suo prime. Celebre il siparietto con il compianto Mino Raiola che gli sottopone le medie gol di Inzaghi, Shevchenko e Vieri, quasi per sminuirne le baldanzose pretese.

Eppure Ibra, anch’egli dispensatore di magia, col tempo divenne macchina da gol. La base c’era tutta. Mancava l’abitudine e la costanza. Impossibile fare oggi un parallelo fra lui e Zirkzee ma il senso della storia va rievocato soltanto per rammentare che esiste una similitudine fra i giudizi dell’Ibra di 20 anni fa e lo Zirkzee di oggi. Parallelismi che finiscono qui perché i paragoni, nel calcio, non sono mai una buona idea. Difficile dire se arriverà al Milan. Al club rossonero piace, senza dubbio, ma da qui a farne una trattativa portata a buon fine la strada è lunga. Esiste però una certezza: nessuna squadra di Serie A (il campionato dove pare il ragazzo voglia rimanere), più del Milan, si presta a essere terreno fertile per il giovane Joshua. Perché il Milan davanti ha una batteria di talento che si sposerebbe perfettamente con gli ardori ed il senso del gioco di Zirkzee. Sarebbe un connubio perfetto, quasi automatico, naturale, prettamente armonico. Un potenziale fenomeno che esalta i palati sopraffini rossoneri soltanto con la superba esibizione del talento e con il suo modo elegante di arrestare la corsa del pallone. A San Siro, 20 anni fa, c’è stato un ragazzo che ha dato le stesse emozioni. Corsi e ricorsi storici.

tutte le notizie di