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Italia-Austria 2-1 dopo i tempi supplementari

Europei, Chiesa e Pessina regalano i quarti all’Italia

Redazione Derby Derby Derby

Partita spigolosa, Austria pericolosa, Italia salvata dal VAR, poi ai supplementari ci pensano Chiesa e Pessina a regalare i quarti di finale. Inutile il gol austriaco di Kalajdzic

di Valentino Cesarini -

Siamo ai quarti di finale! L’Italia soffre più del previsto e servono i supplementari per superare l’Austria, ma alla fine la truppa azzurra può festeggiare anche alcuni record. Partita spigolosa, Austria ben messa in campo e che crea problemi all’Italia. Il tempo scorre, con gli azzurri più pimpanti, ma imprecisi sotto porta. Nella ripresa l’Austria trova il gol con Arnautovic, con tanto di esultanza polemica nei confronti dei tifosi italiani, ma ci pensa il VAR a segnalare un fuorigioco e quindi annullare la rete. Passata la paura si arriva ai supplementari, con Mancini che azzecca i cambi. Pessina e Chiesa si inventano due reti di pregevole fattura, ma l’Austria, in formazione a trazione super offensiva riapre la gara con Kalajdzic. Nel finale sofferenza degli azzurri, ma arriva il triplice fischio finale che significa quarti di finale!

Federico Chiesa segna in un Europeo ed eguaglia suo papà Enrico, che andò a segno nel 1996 contro la Repubblica Ceca. La famiglia Chiesa, diventa la prima a veder segnare padre e figlio in un Europeo. La nazionale raggiunge anche i 31 risultati utili consecutivi, superando la striscia di 30 nell’era Pozzo fra il 1935 e 1939. La porta della nazionale italiana è rimasta imbattuta per 1168 superando il record di Zoff. Poi ci ha pensato Kalajdzic a fermare il cronometro.

(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

L’Italia conoscerà stasera chi dovrà affrontare venerdì a Monaco: Belgio o Portogallo. Chiunque delle due squadre vincerà, sarà una gara spettacolare. Ma questa Italia ci sta regalando emozioni bellissime e ci sta rispolverando le notti magiche di Italia 90.

Una nazione tutta unita per un unico obiettivo. Alzare quella coppa, vinta solamente nel 1968, a Wembley domenica 11 luglio.