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NON E' TUTTO ORO...

Alessio e il derby: non era una invasione di campo, ma un grido contro la precarietà

Alessio e il derby: non era una invasione di campo, ma un grido contro la precarietà - immagine 1

Gli attivisti hanno mostrato lo striscione "Siamo tutti Alessio, riscattiamo la generazione tradita".

Redazione DDD

Alcuni attivisti di "Cambiare rotta" hanno dato vita ad una dimostrazione di solidarietà, fuori dalla sede dell'Inter di viale Liberazione in solidarietà ad Alessio, l'invasore di 21 anni che ha scatenato gli steward. Adesso con un Daspo di cinque anni, Alessio non può più entrare in uno stadio per tanto tempo e ne risentirà il suo lavoro... Quello del 21enne era infatti il tentativo di accendere le luci sul lavoro precario. Impiegato come cameriere nei catering di San Siro, a un certo punto ha deciso di "saltare" in campo perché si parlasse delle difficoltà sue e dei colleghi.

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Un gesto, ricorda Milanotoday.it, "per denunciare le sue precarie condizioni di lavoro: 8 euro all'ora per 6 ore di lavoro 3 volte al mese. Di questo - affermano i giovani di 'Cambiare Rotta' - è fatta la realtà che sta dietro al mondo del calcio. La rabbia di Alessio, che per il suo gesto è stato picchiato dalla sicurezza e colpito da un Daspo di 5 anni, è la rabbia di un'intera generazione. I giovani sono tutti Alessio e vogliono una radicale alternativa". Poco prima del derby, Alessio era stato trattato male da un cliente della hospitality di San Siro perché 'doveva sbrigarsi' visto che l'altro 'doveva correre a vedere il derby'".

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