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Amadei, l’uomo del forno di Frascati e del derby milanese del 6-5 ha perso il suo record: Baldivieso ha esordito a 12 anni!

Il derby del 1949: 6-5 con Amadei in campo

Amedeo Amadei aveva esordito in Prima squadra a 15 anni, in Bolivia qualcuno ha fatto meglio...che storia quella del Fornaretto!

Redazione DDD

di Luigi Furini -

E’ crollato anche il record di Amedeo Amadei, per tutti il “Fornaretto”, il più  giovane giocatore a esordire in serie A (aveva 15 anni e 280 giorni). Infatti, in Bolivia, nel massimo campionato, ha fatto il suo debutto in campo un ragazzino di 12 anni. Il giocatore-bambino si chiama Mauricio Baldivieso, che però, è stato un po’ aiutato dal padre, Julio Cesar, allenatore della stessa squadra. La cosa, diciamolo, non ha funzionato e proprio il prematuro esordio del figlio è costato la panchina al papà (poco dopo ha lasciato il club anche il baby calciatore). Ma il record rimane.

Amedeo Amadei

Invece la carriera di Amadei è stata molto, ma molto più lunga. Gioca dal 1937 al ’53. Va a fare un provino con la Roma di nascosto dai genitori, che lo vorrebbero al forno, a Frascati. La Roma lo prende, lo mette subito in prima squadra. Alla seconda partita, Amadei va in gol (e resta anche il più giovane calciatore ad aver segnato in serie A). L’anno dopo lo mandano all’Atalanta (in serie B) a farsi le ossa ma torna a Roma, colleziona 386 presenze, vince lo scudetto del 1942. Viene anche squalificato a vita per un calcio a un guardialinee, ma poi arriva l’amnistia e anche la confessione di un compagno di squadra, che si addossa la colpa per quel calcio. Nel 1948 la Roma, in difficoltà economiche lo cede all’Inter. Ci resta due anni, ma segna una tripletta rimasta sui libri di storia. E’ il 6 novembre 1949. A San Siro si gioca il derby. Dopo 19 minuti il Milan è in vantaggio per 4-1. Non c’è più storia? E’ finita così?. Il rossoneri (che pure schierano il Gre-No-Li) non hanno fatto i conti con Amadei e Lorenzi. Alla fine vince l’Inter 6-5.

Amadei, pure amato dai tifosi, viene ceduto al Napoli. Ci resta sei anni. Viene schierato a fianco di Bruno Pesaola (il Petisso) e Hassse Jeppson. Chi è costui? E’ un danese, che gli azzurri prendono dall’Atalanta. Achille Lauro, padron squadra e sindaco della città, lo paga 105 milioni. E’ la prima volta che, per un trasferimento, si supera la soglia dei 100 milioni e i napoletani, gente di spirito, ribattezzano il danese. Lo chiamano ‘o Banche ‘e Napule (il Banco di Napoli). Amadei, nel 1952, un anno prima dismettere, realizza anche l’ultimo gol con la Nazionale. Siamo a Firenze, abbiamo contro gli inglesi. La radiocronaca di Nicolò Carosio è appassionata, intensa. Amadei , per quel gol, diventa un idolo per tutti gli italiani. E la Democrazia Cristiana che cosa fa? Lo candida al consiglio comunale di Roma: eletto con 18 mila preferenze. Amadei è morto a Roma nel 2013. Con i soldi guadagnati da calciatore ha aiutato la famiglia perchè quel forno, a Frascati, era stato distrutto dai bombardamenti e tutti erano finiti in miseria.

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