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Benitez e il calcio nel mondo Covid: “Non è normale, ma salviamolo seguendo i protocolli”

Michael Cuomo

La lettera di Rafa Benitez: “Non è il calcio che conosco, ma seguiamo i protocolli per evitare il danno economico”

Rafa Benitez, attraverso una lettera aperta affidata al suo blog, ha analizzato la situazione del calcio nel mondo Covid offrendo un punto di vista diverso rispetto ai tanti che ascoltiamo quotidianamente: quello di un tecnico di livello internazionale, ancora in attività e alla guida di un club cinese, il Dalian Yifang, pronto a chiudersi ‘in bolla’ per portare a termine il campionato. “Tra pochi giorni ci limiteremo al complesso hotel/campo per giocare la seconda fase del campionato cinese nel suo nuovo formato. Sono felice di dare il benvenuto a Jailson, il nostro nuovo giocatore straniero che ha appena terminato la quarantena ed è arrivato per aiutarci. Quella parola, quarantena, è diventata la chiave per prendere decisioni - continua Rafa -: non potevamo pensare a più acquisti perché il tempo di quarantena, e le sue conseguenze sulla condizione fisica dei giocatori, impedirebbe loro di arrivare in tempo per fare la differenza”. “Per questo motivo - prosegue - non possiamo lasciare andare i giocatori con le Nazionali: il rischio di essere contagiati e la stessa quarantena non permetterebbe loro di aiutare la nostra squadra nelle prossime partite”.

Benitez, poi, analizza il calcio europeo e le sue anomalie: “Quando guardo le partite di Premier, mi sembra ancora strano. Liverpool e United hanno subito 13 gol in un giorno: non è normale. Il Bayern, una squadra capace di segnare 8 gol contro il Barcellona, ​​ha perso 4-0 contro l'Hoffenheim. Non ha una spiegazione logica. Le squadre che lasciano andare i loro migliori giocatori veterani "per niente" a causa degli alti stipendi (Barcellona con Suarez, ndr) e per potersi permettere il resto dello stipendio della squadra non è normale”. È in più, il numero dei contagi nel calcio aumenta: “In Italia, il Genoa non ha potuto giocare una delle sue partite e il Napoli non si è recato a Torino per giocare contro la Juventus a causa del rischio di avere giocatori potenzialmente positivi al Covid. Ora i responsabili del calcio dovranno mettersi d'accordo con le autorità sanitarie su come affrontare questo problema”.

In Spagna, Italia, Germania e Inghilterra alcuni giocatori e allenatori mi dicono che non sanno come andranno le cose - conclude -: i contagi aumentano ogni giorno, ma nessuno vuole fermarsi a causa delle disastrose conseguenze economiche per il futuro. L'unica cosa che posso pensare da lontano è quanto sia importante seguire rigorosamente i protocolli, come si fa qui in Cina. Sarebbe un modo per guadagnare tempo prima che venga trovato un trattamento o un vaccino efficace contro il Coronavirus”.