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Brasile, riecco Amauri: “Morivo dal ridere con Cassano e con i viola ho fatto vincere uno Scudetto alla…Juve”

Davide Capano

Il 39enne nato a Carapicuíba ripercorre gli anni italiani in una diretta Instagram. Cassano, Del Piero, Romario, Van Nistelrooy e quel celebre gol a San Siro alla vigilia della Pasqua 2012…

Vi ricordate di Amauri? L’ex attaccante di Torino, Parma, Fiorentina, Juventus, Palermo, Chievo, Messina, Empoli, Piacenza e Napoli, intervenuto in un’intervista Instagram con footballstation.it, ha ripercorso le tappe più significative dei 16 anni in Italia. Tanti gli aneddoti e le curiosità svelate: Cassano, Del Piero, Romario, Van Nistelrooy, il gol al Real in Champions League e l’unica rete in viola (su assist di Jovetić), che contribuì al primo Scudetto della nuova Vecchia Signora. I tifosi del Milan ricordano bene quel 7 aprile 2012. Era un sabato santo.

Ecco le sue parole: “Cassano era simpaticissimo. Con me non ha mai avuto problemi. Era particolare, nel bene e nel male. Mi ha fatto morire dal ridere. Pochi italiani preparano la partita come lui: prima di entrare in campo sembrava che fosse al bar o con gli amici, ma in campo usciva fuori il genio”.

Poi l’elogio di Ruud Van Nistelrooy, da lui utilizzato sempre alla Play Station: “Sì, per me era un giocatore fenomenale. Giocavo sempre con lui, un campione assoluto. Ho avuto il piacere di incontralo a Orlando per una partita di beneficenza. Non sapevo che fosse presente, quando mi ha visto è venuto a salutarmi. Mi ha fatto davvero piacere”.

“Sono arrivato a giocarmi la Champions League a ventotto anni – racconta il giocatore nato a Carapicuíba –. Fare gol al Real Madrid è stata una cosa incredibile, c’erano solo campioni in quella squadra: dal portiere Casillas a Van Nistelrooy in attacco. È stata una soddisfazione immensa, un sogno che si è realizzato. Accanto a me c’era un monumento, Alessandro Del Piero. Un giocatore eccezionale, che mi ha sempre dato la carica giusta e aiutato. Vincere con il Real al Bernabéu è stato magnifico. Vedere tutto lo stadio che ha riservato la standing ovation a Del Piero e tutti i miei compagni che si sono sacrificati, sono attimi che ti rimangono nel cuore”.

Un ricordo pure del gol all’ottantanovesimo nel famoso Milan-Fiorentina: “Era il minimo che potessi fare. La Fiorentina mi aveva dato la possibilità di rimettermi in gioco dopo sette mesi di infortunio. In quel periodo si lottava per non retrocedere. Noi abbiamo vinto col Milan, la Juve era uscita con i tre punti da Palermo. A fine partita mi sono arrivati tanti messaggi dai miei ex compagni.  È stato bello: non sono riuscito a dare il massimo con i bianconeri, ma ho dato comunque un piccolo contributo al primo Scudetto dei tanti vinti negli anni successivi”. Parola del Fu Calimero Amauri, il ragazzo con Romario come idolo. Motivo del suo inconfondibile legame col numero undici.