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LO STORICO CAPITANO DEL BETIS DRITTO AL PUNTO...

Capì, parla la gloria del Betis: “I nostri giocatori dovevano stare zitti, il derby era da rinviare”

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Reazioni e polemiche a non finire a Siviglia dopo i "due" derby...

Redazione DDD

Il Betis ha sconfitto il Siviglia (2-1) in quello che in molti definiscono in Spagna derby della vergogna. Sapete già cosa è successo: la sfida si è finalmente conclusa domenica a porte chiuse dopo essere stata sospesa sabato. Dopo il gol di Fekir, una barra di plastica ha colpito alla testa Joan Jordán, che ha lasciato il campo tra le vertigini. Dopo la vittoria, la squadra di Pellegrini è ancora viva in tutte le competizioni e sta vivendo un momento meraviglioso. Il tecnico cileno, però, si è lasciato alle spalle il derby e sta già pensando alle prossime partite.

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Jesús Capitán 'Capi', ex giocatore del Betis dal 2000 al 2010, ha analizzato per El Confidentcial la situazione della squadra della sua vita e cosa è successo nel derby: "Le regole ci sono per applicarle. Se dice che la partita deve essere sospesa, allora si fa così. Dobbiamo mettere da parte le circostanze o il risultato dell'aggressione, perché un giocatore è stato attaccato. È un'aggressione e va sanzionata. I giocatori del Betis non avrebbero dovuto commentare nulla. Il calcio va vissuto con rispetto". Il club ha annunciato che aprirà un'indagine per chiarire l'accaduto e il responsabile dell'aggressione è già stato identificato e arrestato. "Il Betis deve fare la cosa giusta, ecco perché deve indagare sull'accaduto. Non può succedere di nuovo. Non può essere permesso in uno stadio".

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