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Con Sacchi c’ero anch’io, Fabian Valtolina: “Oggi ci si allena poco, troppi litigi e troppo caos nel calcio”

Il pezzo pregiato di casa Valtolina

Valtolina, oggi allenatore Under 15 dell’U.S. Aldini a Milano, ricorda i momenti in rossonero con Sacchi e propone un’idea per il calcio giovanile italiano

Davide Capano

Ricordate Fabian Valtolina? L’ex attaccante cresciuto nel Milan, con una carriera tra Bologna, Chievo, Piacenza, Venezia e Sampdoria, oggi allena l’Under 15 dell’U.S. Aldini a Milano. Intervistato da mondoprimavera.com, il 49enne di Limbiate (MB) ha fatto il punto sul calcio giovanile in Italia, non dimenticando gli allenamenti guidati da Sacchi insieme a Gullit, Van Basten, Ancelotti, Maldini e Baresi, oltre l’espulsione di Filippo Galli che gli costò l’esordio in Prima Squadra...

“Al Milan – racconta – ho avuto la possibilità di allenarmi e crescere con grandi campioni e il settore giovanile era come fossimo già dei mini professionisti. All’epoca c’era una grande cura anche nel vestirsi oltre che della persona…era un’organizzazione perfetta e non mancava niente: una grande esperienza. Il primo anno mi sono allenato spesso con loro, mentre durante la seconda stagione ero fisso negli allenamenti con la Prima Squadra. Ringrazio chi mi diede quell’opportunità all’epoca perché mi fece crescere tantissimo…immagina di allenarti con quel Milan…Gullit, Van Basten, Ancelotti, Maldini, Baresi… mostri sacri del calcio e per me era un continuo crescere poiché cercavo di rubare tutto…studiavo loro, chiedevo consigli…era un sogno”.

Poi ricorda: “Una volta sono andato in panchina in Coppa Italia, contro il Lecce (allenato da Zibì Boniek, nda). Quando stavo per entrare fu espulso Filippo Galli e mister Sacchi fece entrare un difensore (Roberto Bandirali, nda) per una questione tattica al posto di Massaro. C’è tanto rammarico…vincevamo 3 a 0…”.

Valtolina parla anche dell’attualità dell’universo giovanile calcistico: “Adesso ci si allena poco. Si vuole tutto subito. Prima ci allenavamo 10 ore al giorno oltre agli allenamenti con la squadra…oggi pochi lo fanno perché è cambiato il mondo. Ci sono tanti passaggi che non condivido perché molte società vendono fumo. A me piace il calcio. Rispetto alla mia epoca non c’è la pressione che subiscono oggi, anzi. Oggi diventa tutto un po’ triste. Ai miei tempi ci divertivamo sempre, magari si litigava pure durante qualche partita ma finiva là. Oggi c’è caos, si litiga sempre. Bisogna cambiare il clima attorno a questi ragazzi”. Una soluzione? “Si potrebbe, da parte della federazione anche se trovo sia impossibile, sfruttare tutti gli allenatori professionisti che non trovano squadra e farli lavorare con le società nel periodo in cui sono senza lavoro, dando la possibilità loro di fare scuola calcio e attività di base sfruttando le loro competenze. Parlo solo di allenamenti perché cosi lasceremmo loro il tempo di guardare partite e aggiornarsi nel loro lavoro. Credo che abbiamo miliardi di allenatori e preparatori che non lavorano e penso che questo tipo di progetto migliorerebbe le cose. Ovviamente ogni allenatore dovrebbe essere sostenuto economicamente dalla federazione, per questo temo sia impossibile, ma mi piacerebbe veramente tanto vedere questo tipo di esperimento”. Sarebbe una splendida rovesciata. Tipo quella famosa di Fabian al 94esimo in Piacenza-Roma del 10 maggio 1998 che regalò il pari agli uomini di Vincenzo Guerini contro Zeman.

 

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