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Il Milan e gli errori di una squadra fragile: prudenza e realismo per voltare pagina

ROME, ITALY - OCTOBER 27:  Lucas Biglia of AC Milan competes for the ball with Javier Pastore of AS Roma during the Serie A match between AS Roma and AC Milan at Stadio Olimpico on October 27, 2019 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Milan ancora sconfitto, la Roma vince 2-1

Redazione DDD

Il Milan di Rino Gattuso della scorsa stagione veniva accusato di essere sparagnino, arretrato, difensivo e chi più ne ha più ne metta. Ma era una squadra, con i suoi alti e bassi, con i suoi limiti, ma era una squadra. Con delle regole in campo e fuori. Con un'anima e uno spirito. Piccole cose o grandi cose che siano, si stanno perdendo tutte. Per fare un salto nel buio, di cui non si vede ancora il punto più basso.

Il Milan di Roma ha dimostrato di giocare meglio di quanto avvenisse con Giampaolo, ma la squadra è fragile, continua a confermare di non avere le doti per giocare nella metà campo avversaria e nei momenti topici si riscopre avventata, recidiva negli errori, con poco spessore e poca consistenza. Pioli sta provando a riorganizzare Milanello e a dare nuove regole di gruppo, ma le cose non decollano.

Non tutti i giocatori sembrano dispiaciuti nello stesso modo. Ci sono giocatori che ridono nel riscaldamento, quando in realtà non c'è proprio nulla ridere. La squadra continua a commettere errori sulla fascia destra, dove Abate non è stato confermato forse perchè giudicato ormai finito. Andrea Conti appare costantemente in difficoltà, mentre Davide Calabria ha piazzato prima l'assist per il pareggio di Theo Hernandez e poi ha perso la palla dell'1-2.

Il Milan deve guardarsi dentro, i dirigenti devono proteggere e tutelare la squadra. Il Milan non è il gioco delle parti, ma un valore, una storia, un modo di vivere. E il dodicesimo posto deve indurre la dirigenza ad occuparsi nel dettaglio della squadra, a tutelarla, a proteggerla. In campo, il Milan non si deve preoccupare di essere brutto, ma deve essere coperto e prudente per poi ripartire.

Il Milan ha già perso troppo tempo nella speranza di inventare calcio e di insegnare calcio. Ci penserà un'altra volta. Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e fare un calcio possibile, compatibile, attento, senza fronzoli e senza smanie. La classifica va messa a posto, passo passo e con la bocca chiusa. Conta solo il campo e solo chi ci tiene. Il resto è solo tempo perso.

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