Il Milan di Rino Gattuso della scorsa stagione veniva accusato di essere sparagnino, arretrato, difensivo e chi più ne ha più ne metta. Ma era una squadra, con i suoi alti e bassi, con i suoi limiti, ma era una squadra. Con delle regole in campo e fuori. Con un'anima e uno spirito. Piccole cose o grandi cose che siano, si stanno perdendo tutte. Per fare un salto nel buio, di cui non si vede ancora il punto più basso.
notizie calcio
Il Milan e gli errori di una squadra fragile: prudenza e realismo per voltare pagina
Milan ancora sconfitto, la Roma vince 2-1
Il Milan di Roma ha dimostrato di giocare meglio di quanto avvenisse con Giampaolo, ma la squadra è fragile, continua a confermare di non avere le doti per giocare nella metà campo avversaria e nei momenti topici si riscopre avventata, recidiva negli errori, con poco spessore e poca consistenza. Pioli sta provando a riorganizzare Milanello e a dare nuove regole di gruppo, ma le cose non decollano.
Non tutti i giocatori sembrano dispiaciuti nello stesso modo. Ci sono giocatori che ridono nel riscaldamento, quando in realtà non c'è proprio nulla ridere. La squadra continua a commettere errori sulla fascia destra, dove Abate non è stato confermato forse perchè giudicato ormai finito. Andrea Conti appare costantemente in difficoltà, mentre Davide Calabria ha piazzato prima l'assist per il pareggio di Theo Hernandez e poi ha perso la palla dell'1-2.
Il Milan deve guardarsi dentro, i dirigenti devono proteggere e tutelare la squadra. Il Milan non è il gioco delle parti, ma un valore, una storia, un modo di vivere. E il dodicesimo posto deve indurre la dirigenza ad occuparsi nel dettaglio della squadra, a tutelarla, a proteggerla. In campo, il Milan non si deve preoccupare di essere brutto, ma deve essere coperto e prudente per poi ripartire.
Il Milan ha già perso troppo tempo nella speranza di inventare calcio e di insegnare calcio. Ci penserà un'altra volta. Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e fare un calcio possibile, compatibile, attento, senza fronzoli e senza smanie. La classifica va messa a posto, passo passo e con la bocca chiusa. Conta solo il campo e solo chi ci tiene. Il resto è solo tempo perso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA