di Valentino Cesarini -
MILAN-LIVERPOOL 1-2
Il Milan saluta l’Europa: obiettivo riprovarci l’anno prossimo!
I rossoneri, sopra di un gol, subiscono la rimonta del Liverpool e complice la vittoria dell’Atletico ad Oporto chiudono al quarto posto nel girone
Ci ha provato fino alla fine, sospinto anche da un tifo incredibile, ma al Milan il miracolo (che era quasi impossibile alla vigilia) non è riuscito. Peccato, ma è chiaro che a questa squadra serva una rosa un po' più ampia e una maggiore condizione fisica per reggere nei 90’ di una gara di Champions. E’ vero che le assenze sono state pesanti (Leao e Rebic su tutte), ma è altrettanto vero che in alcune sfide del girone ci sono stati orrori arbitrali (vedi Atletico a San Siro e i due gol del Porto) che hanno condizionato il cammino europeo dei ragazzi di Pioli.
Il Liverpool, nonostante il turnover, ha onorato l’impegno (come è giusto che sia!) e ha sbancato San Siro con il punteggio di 2 a 1. La rete di Tomori aveva illuso inizialmente i rossoneri, che ad inizio ripresa dopo il vantaggio dell’Atletico ad Oporto, hanno subito il 2 a 1 di Origi che di fatto ha spento le ultime speranze dei ragazzi di Pioli. Il Milan esce comunque fra gli applausi dei suoi tifosi e a testa alta, ma è chiaro che la Champions ora deve tornare una dolce abitudine…Questo vuol dire cercare di arrivare in campionato fra le prime quattro e riprovarci il prossimo anno, magari con qualche innesto in più e soprattutto con l’esperienza europea di diversi giocatori che erano alla prima avventura in Champions League.
Era la quarta occasione nella storia del Milan che i rossoneri arrivavano a giocarsi la qualificazione nell’ultimo turno. Andò bene nel 1994 e nel 2005 quando poi i rossoneri arrivarono in finale (perdendola in entrambi i casi), male nel 1999 nella disfatta finale all’Ali Sami Yen contro il Galatasaray. Purtroppo le assenze pesanti in una gara decisiva come questa contro il Liverpool hanno pesato tantissimo. Leao e Rebic sono giocatori fondamentali nello scacchiere di Pioli e la loro assenza si è sentita. E’ mancato anche un cambio a Zlatan Ibrahimovic. Fuori Giroud per infortunio (la speranza è di ritrovarlo al più presto) e senza Pellegri (praticamente una meteora in rossonero, ma soprattutto meteora negli ultimi anni…), il quarantenne Ibra ha sofferto la fisicità dei difensori dei Reds e di fatto ha combinato poco o nulla.
A questo punto al Milan rimangono due competizioni: la Coppa Italia, ma soprattutto il campionato. L’obiettivo principale è quello di arrivare fra le prime quattro, poi quello che verrà in più sarà tutto di guadagnato, ma è chiaro che la società dovrà intervenire sul mercato con almeno due-tre acquisti nel mercato di gennaio. Un difensore affidabile che prenda il posto di Kjaer e che possa far rifiatare Romagnoli e Tomori, un centrocampista (a gennaio il Milan sarà senza Kessié e Bennacer) e soprattutto una punta integra e che possa dare più garanzie di Pellegri.
Dal mercato si capirà a che cosa vuole ambire il Milan, ma nonostante la delusione per questa sera triste, i tifosi rossoneri devono essere orgogliosi di essere tornati a giocare la massima competizione europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA