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La parola passa alla Digos: testa mozzata di agnello al ds “barese” del Taranto dopo il derby perso con il Foggia

Interviene la Digos dopo l'intimidazione al direttore sportivo del Taranto

Contestata la sociuetà: dopo il derby di Serie D Taranto-Foggia 0-1 riposo cancellato per la squadra e tre sedute di allenamento

Redazione DDD

Gesto inqualificabile a Taranto, dopo la sconfitta in casa nel derby col Foggia di domenica. Lunedì, nei pressi di un locale sul lungomare, è stata trovata una busta contenente la testa mozzata e sanguinante di un agnello. Vicino, un cartello contro il ds Vincenzo De Santis, originario di Bitonto in provincia di Bari: “Ds sporco barese”. Un gesto che segue la contestazione di alcuni tifosi verso il ds e il presidente del Taranto Massimo Giove dopo la sconfitta di domenica. Il Taranto, 5° nel girone H, ha denunciato il fatto e dichiara che “il gesto che non passerà inosservato”.

La Digos ha avviato le indagini per risalire agli autori del macabro gesto. Qualcosa di simile venne fatto a dicembre 2019 verso l’allora ds Gino Montella. Vicino allo stadio fu trovato un manichino con una corda al collo e scritte offensive verso Montella. Intanto la squadra continua ad allenarsi, con la società che domenica sera, dopo la sconfitta nel derby, aveva deciso di eliminare il giorno di riposo e ordinato lo svolgimento di tre doppie sedute di allenamento per lunedì, martedì e mercoledì. Intanto altre frange della tifoseria si dissociano. Solidarietà nei confronti di De Santis è stata espressa anche dall’Aps Taras 706 a.C., fondazione composta da tifosi che possiedono il 7% del capitale sociale del club.

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