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L’attore biancoceleste Stefano Ambrogi: “Ma dove sono i romanisti?”, c’è solo la Lazio nel film “La Partita”

Il 5 maggio, le periferie e il calcio, la Lazio...

Il 5 maggio 2002 al cinema...

Redazione DDD

Stefano Ambrogi, prossimamente anche al teatro Lo Spazio

Spunta la Lazio nel film "La partita", diretto da Francesco Carnesecchi. Pannofino e Ambrogi (Lui è quel tifoso biancoceleste camionista che fa salire sul suo mezzo il romanista Vaporidis nel film La Notte prima degli esami-Oggi), tifosi biancocelesti, fanno parte del cast. Si tratta di una storia di periferia che tratta tematiche crude, sullo sfondo la storica sfida tra Lazio e Inter quel 5 maggio del 2002. Proprio Stefano Ambrogi ne ha parlato a Lalaziosiamonoi.it: “Nel cast del film c’è molta Lazio, sia io che Francesco Pannofino siamo grandi tifosi biancocelesti. La parte che interpreto è abbastanza “infame”, perché vesto i panni di un cattivo spietato. È un ruolo lontanissimo da quello che sono io, quindi diventa ancora più difficile e impegnativo. La scelta di ambientare il film durante quella storica partita tra Lazio e Inter, il 5 maggio del 2002, è stata presa da Pannofino e il regista. Io sono arrivato a cose già fatte, ma ovviamente sono stato contento”.

Non solo: “Sono due settimane che chiedo a tutti quelli che incontro: “Ma sta Lazio?”. In realtà non so nemmeno più a chi dirlo, i romanisti sono spariti tutti. Si sono estinti, ora non c’è nemmeno più gusto (ride, ndr). Comunque dicevo sempre che la partita con l’Inter sarebbe stata il crocevia, in caso di vittoria ho sempre pensato si potesse parlare di Scudetto. Il primo tempo è stato soffertissimo, poi nel secondo gli abbiamo fatto capire chi è il più forte. Noi siamo più forti dell’Inter. Ora ogni partita è una finale, ci aspetta anche l’incontro con la Juventus. Se siamo ancora lì diventa la partita dell’anno. Nel film “La partita” Pannofino ha interpretato un allenatore che simboleggia l’onestà, un uomo irreprensibile. Per quanto duro è una persona limpida, una figura positiva. In questo rivedo anche Simone Inzaghi. La purezza, la voglia di andare avanti grazie al proprio lavoro e non attraverso sotterfugi strani o lamentele. Si vede anche in conferenza stampa, quando parla dei suoi ragazzi e della partita. Difende sempre il suo gruppo e non si appella mai a torti arbitrali o altre situazioni".

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