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“Ma fate come la Serie A!”: Conte contro il rinvio del derby di Londra contro l’Arsenal

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L'onda lunga della protesta del Tottenham per il derby rinviato contro l'Arsenal

Redazione DDD

Il Tottenham di Antonio Conte ha rilasciato una dichiarazione in cui protesta contro la decisione della Premier League di posticipare il derby londinese con l'Arsenal, sostenendo che dovrebbero seguire l'esempio del protocollo Covid della Serie A. Il derby di North London avrebbe dovuto svolgersi oggi, ma è stato annullato con poche ore di anticipo a seguito di una richiesta dell'Arsenal. Ai Gunners è stato permesso di posticipare la partita a causa delle assenze prese in considerazione comprese quelle per Covid, ma anche per infortuni esistenti e recenti e giocatori in servizio internazionale alla Coppa d'Africa. Con il nuovo protocollo di Serie A concordato questa settimana, l'Arsenal non avrebbe potuto posticipare la partita, perché vengono presi in considerazione solo i casi Covid. Il protocollo italiano concordato con i club, il governo e le autorità sanitarie locali afferma che una partita può essere sospesa se una squadra ha almeno il 35% di giocatori positivi contemporaneamente. Non prendono in considerazione le lesioni o il dovere internazionale durante il calcolo.

“Ma fate come la Serie A!”: Conte contro il rinvio del derby di Londra contro l’Arsenal- immagine 2

Il Tottenham, il cui direttore Fabio Paratici e l'allenatore Conte sono italiani, ha rilasciato una dichiarazione esortando la Premier League a seguire un esempio simile: “Siamo estremamente sorpresi che questa richiesta di rinvio sia stata approvata. Noi stessi siamo stati squalificati dalla European Conference League dopo che a causa di un numero significativo di casi Covid dovevamo riprogrammare una partita e la nostra richiesta di spostare la nostra partita di Leicester non è stata approvata, solo per essere successivamente posticipata quando il Leicester ha presentato domanda. L'intenzione originale era quella di occuparsi della disponibilità dei giocatori direttamente interessati dai casi di Covid. Non crediamo ci potesse essere anche l'intento di occuparsi della disponibilità dei giocatori non correlata al Covid. Ora potremmo vedere le conseguenze non intenzionali di questa regola. È importante avere chiarezza e coerenza sull'applicazione della norma. Ancora una volta i tifosi hanno visto i loro piani interrotti con un preavviso inaccettabilmente breve".

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