Nell’estate 2017 Neymar lasciò il Barcellona e si trasferì al PSG, che pagò 222 milioni di euro per assicurarselo. Dopo quattro anni nella capitale francese, il brasiliano però non ha raggiunto i suoi obiettivi (Champions League e Pallone d’Oro) ma ha deciso due settimane fa di prolungare lo stesso col club parigino fino al 2025. Intanto è interessante notare che ieri Mircea Lucescu, fresco campione di Ucraina con la Dinamo Kiev, ha rivelato che avrebbe potuto portare O Ney allo Shakhtar Donetsk dal Santos, ma il proprietario Rinat Ahmetov rifiutò di pagare l’importo richiesto dal Peixe.
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LUCESCU RACCONTA QUELLA VOLTA CHE O NEY POTEVA RAGGIUNGERLO ALLO SHAKHTAR
Mircea Lucescu: “Stavo portando Neymar allo Shakhtar, ma il presidente disse no…”
Neymar è il trasferimento più costoso nella storia del calcio, ma la sua carriera avrebbe potuto essere diversa se fosse arrivato sotto la guida di Lucescu allo Shakhtar Donetsk dal Santos
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“Volevo anche Neymar, ma gli hanno chiesto 15 milioni – ha raccontato Lucescu al Digi Sport Special Show –. Il presidente disse: ‘Come faccio a dare 15 milioni a un giocatore?’. Ma guarda dove è finito.
Poi abbiamo puntato Teixeira e Douglas Costa, si vedeva che erano calciatori di talento, anche se avevano disputato 8-9 partite per le loro squadre. Devi sapere come crescerli, come educarli. Questa è la cosa più importante nel rapporto con i giocatori”.
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L’allenatore rumeno ha poi parlato di come lo Shakhtar Donetsk sia arrivato ad avere una vera colonia brasiliana: “Siamo partiti dall’idea di portare i brasiliani per fare uno spettacolo e riempire lo stadio. Il presidente si è semplicemente innamorato dei brasiliani. Certo, con attenzione. Giocatori non obsoleti. All’inizio i trasferimenti sono stati effettuati su mia raccomandazione, poi hanno preso il capo degli scout dal Porto. Teixeira, Willian, Douglas Costa, Fernandinho, Jadson sono trasferimenti fatti con me e penso che siano stati migliori di quello che hanno preso dopo”.
Lucescu ha scritto la storia nei 12 anni trascorsi a Donetsk, dominando il calcio ucraino. In questa stagione, a 75 anni suonati, ha scelto di sedersi sulla panchina dei rivali della Dinamo Kiev, con cui, oltre al campionato, ha vinto Coppa e Supercoppa di Ucraina.
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