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Se in Europa si gioca in Bielorussia, nel continente americano il calcio non si è fermato in Nicaragua. Si va in campo, per decisione del governo che ha deciso di non fermare il campionato, però a porte chiuse e con guanti in lattice e mascherina. Lo ha raccontato al Mundo Deportivo l’attaccante uruguayano Bernardo Laureiro, del Cacique Diriangén, che così equipaggiato ha segnato la doppietta che ha dato alla sua squadra la vittoria per 2-0 sul Deportivo Ocotal. "Dovevamo dare un messaggio alla gente, così abbiamo giocato in modalità protetta - spiega - ma io dopo venti minuti la mascherina me la sono levata, perché mi era praticamente impossibile respirare. Lo stesso hanno fatto altri miei compagni. I guanti in lattice invece li ho tenuti per tutta la partita". A fine partita niente doccia, ognuno la deve fare a casa propria.
Ancora Laureiro: "L’unica cosa che mi sono tolto allo stadio sono state le scarpe da gioco, ma non sono nemmeno entrato negli spogliatoi. Poi a casa ho fatto lavare tutta la mia roba". Al momento dei gol l’emozione ha avuto il sopravvento: "Le reti le abbiamo festeggiate come sempre, ci siamo abbracciati...".
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