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Claudio Ranieri racconta Boskov

Ranieri e il ricordo di Boskov alla Samp: “Un signore col sorriso sulle labbra”

Ranieri e il ricordo di Boskov alla Samp: “Un signore col sorriso sulle labbra”

Ranieri ricorda Boskov esprimendo stima per la storia e il percorso fatto con i colori blucerchiati. In una esclusiva ammette: "Nella mia carriera ne ho incontrati tanti di allenatori bravi e da tutti ho rubato qualcosa, lui è tra questi".

Serena Calandra

Ogni squadra ha i suoi miti, top player o semplicemente eroi di annate magiche. Alla Samp se ne ricordano diversi e tra questi di certo non può che esservi anche lui, Vujadin Boskov. Protagonista con la Sampdoria nella storia dello Scudetto 1990/91, lo Zio Vuja, come venne ribattezzato a Genova, è stata una di quelle persone capace di unire appassionati e colleghi, con grande competenza e simpatia. A distanza di anni i tanti avversari ne hanno sempre detto grandi cose, su di lui si espresso anche Claudio Ranieri, sottolineandone la sua professionalità:

“Boskov era un personaggio meraviglioso – spiega l’allenatore della Sampdoria -. Lo ricordo con grande affetto. C’è un episodio che mi lega a lui: a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare però non è un episodio di campo. Ebbi la possibilità di vedere insieme a lui la finale di Champions League del 2000: quella tra Real Madrid e Valencia. Ci invitarono entrambi a commentare quella partita. Così ci incontrammo, accompagnati dalle rispettive mogli. Furono giornate intense, passate tutte fianco a fianco: andammo a cena insieme, poi sul pulmino, allo stadio. Era davvero piacevole stare in sua compagnia: con lui si poteva parlare davvero di tutto.

GENOA, ITALY - APRIL 11: Claudio Ranieri head coach of Sampdoria looks on before the Serie A match between UC Sampdoria and Ssc Napoli at Stadio Luigi Ferraris on April 11, 2021 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images)

Era una grande persona. Ma anche un ottimo allenatore. Nella mia carriera - continua il tecnico - ne ho incontrati tanti di allenatori bravi e da tutti ho rubato un po’. Sono trent’anni che faccio questo mestiere e continuo a farlo perché ho una grande passione e ho ancora oggi la voglia di aggiornarmi e stare al passo con i tempi. Per cui anche qualcosa di Vujadin l’ho visto, toccato e conservato.

Parlando di lui, mi torna in mente anche un’altra finale di Coppa Campioni, quella del 1992. Ero a Wembley a fare il tifo per la Sampdoria. Quella sconfitta fu un verso peccato. Purtroppo però è finita così. Lui e la Samp avrebbero meritato un risultato diverso - conclude mister Ranieri -. Più di ogni altra cosa però mi piace ricordare il Boskov uomo, con le sue memorabili interviste, contraddistinte sempre dalla grande serenità, signorilità, e poi dall’immancabile sorriso sulle labbra".

(Intervista rilasciata a Onefootball)

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