Ogni squadra ha i suoi miti, top player o semplicemente eroi di annate magiche. Alla Samp se ne ricordano diversi e tra questi di certo non può che esservi anche lui, Vujadin Boskov. Protagonista con la Sampdoria nella storia dello Scudetto 1990/91, lo Zio Vuja, come venne ribattezzato a Genova, è stata una di quelle persone capace di unire appassionati e colleghi, con grande competenza e simpatia. A distanza di anni i tanti avversari ne hanno sempre detto grandi cose, su di lui si espresso anche Claudio Ranieri, sottolineandone la sua professionalità:
Claudio Ranieri racconta Boskov
Ranieri e il ricordo di Boskov alla Samp: “Un signore col sorriso sulle labbra”
Ranieri ricorda Boskov esprimendo stima per la storia e il percorso fatto con i colori blucerchiati. In una esclusiva ammette: "Nella mia carriera ne ho incontrati tanti di allenatori bravi e da tutti ho rubato qualcosa, lui è tra questi".
“Boskov era un personaggio meraviglioso – spiega l’allenatore della Sampdoria -. Lo ricordo con grande affetto. C’è un episodio che mi lega a lui: a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare però non è un episodio di campo. Ebbi la possibilità di vedere insieme a lui la finale di Champions League del 2000: quella tra Real Madrid e Valencia. Ci invitarono entrambi a commentare quella partita. Così ci incontrammo, accompagnati dalle rispettive mogli. Furono giornate intense, passate tutte fianco a fianco: andammo a cena insieme, poi sul pulmino, allo stadio. Era davvero piacevole stare in sua compagnia: con lui si poteva parlare davvero di tutto.
Era una grande persona. Ma anche un ottimo allenatore. Nella mia carriera - continua il tecnico - ne ho incontrati tanti di allenatori bravi e da tutti ho rubato un po’. Sono trent’anni che faccio questo mestiere e continuo a farlo perché ho una grande passione e ho ancora oggi la voglia di aggiornarmi e stare al passo con i tempi. Per cui anche qualcosa di Vujadin l’ho visto, toccato e conservato.
Parlando di lui, mi torna in mente anche un’altra finale di Coppa Campioni, quella del 1992. Ero a Wembley a fare il tifo per la Sampdoria. Quella sconfitta fu un verso peccato. Purtroppo però è finita così. Lui e la Samp avrebbero meritato un risultato diverso - conclude mister Ranieri -. Più di ogni altra cosa però mi piace ricordare il Boskov uomo, con le sue memorabili interviste, contraddistinte sempre dalla grande serenità, signorilità, e poi dall’immancabile sorriso sulle labbra".
(Intervista rilasciata a Onefootball)
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