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Rivalità a Salonicco no limits: striscione a favore degli imputati Paok per la morte del giovane Alkis

Rivalità a Salonicco no limits: striscione a favore degli imputati Paok per la morte del giovane Alkis - immagine 1

Interrogtatori per lo striscione allo stadio Toumba, nel match tra PAOK e Midtjylland, che ha provocato l'intervento della procura.

Redazione DDD

Un mese e mezzo fa, Alkis Kambanos, diciannovenne tifoso dell’Aris Salonicco, è stato accoltellato a morte da un fan del Paok, un ventitreenne di origine albanese che è già stato assicurato alla giustizia e ha confessato di essere l’autore materiale del delitto. In occasione della gara con Conference League proprio del Paok a fine febbraio contro i danesi del Midtjylland è apparso uno striscione con la scritta "Brothers Keep Strong" (Fratelli tenete duro) che sembrava un messaggio di solidarietà e di forza dodici imputati per l'omicidio del 19enne Alkis. Questo sospetto ha portato cinque giovani davanti alla Direzione contro la violenza sportiva di Salonicco.

Rivalità a Salonicco no limits: striscione a favore degli imputati Paok per la morte del giovane Alkis- immagine 2

Gli interrogati erano stati individuati dalle indagini di polizia, attraverso il materiale delle telecamere di sicurezza dello stadio, al momento dell'affissione dello striscione e poi sono stati convocati nell'ambito dell'ordinanza della procura a testimoniare come sospettati di reato. I cinque sembrano essersi scusati, negando di aver commesso il reato di istigazione ad atti di violenza (secondo la Legge Sport), su cui indaga la Procura Ufficio. A seguito delle spiegazioni fornite alla polizia, il fascicolo è stato trasmesso al pubblico ministero, che deciderà sul loro trattamento penale e sul loro rinvio a processo.

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