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LA DONNA ALBANESE E LA SUA MORALE

Robinho, violenza sessuale: la vittima rompe il silenzio!

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La donna di origini albanesi ha subito uno stupro di gruppo nel 2013 quando aveva 23 anni. "Non bisogna aver paura dei propri aggressori".

Redazione DDD

Mercoledì scorso, la Suprema Corte di Cassazione italiana ha reso pubblica la condanna a nove anni di reclusione per l'ex calciatore brasiliano Robinho e il suo amico Ricardo Falco per il reato di stupro di gruppo di una ragazza di 23 anni nel 2013. Pochi giorni dopo, la vittima di questa aggressione sessuale ha rotto il suo silenzio con dichiarazioni al media brasiliano "UOL". La donna di origine albanese, che preferisce mantenere la propria identità rigorosamente anonima, lancia un messaggio importante a tutte le donne che stanno attraversando la sua stessa situazione. "Invitateli a non avere paura e denunciate i fatti alle autorità per porre fine a questo tipo di reato. Non abbiate paura dei vostri aggressori. Davanti a ciascuna di voi ci sono altre dieci brave persone, disposte ad aiutarvi”, ha esordito raccontando ai suddetti media brasiliani. “Un amico, un parente, un poliziotto, un giudice. E soprattutto la Giustizia", ha aggiunto.

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“La sentenza della Giustizia non cancellerà mai il dolore e la sofferenza, né ti farà tornare ad essere la persona che eri prima. Ma può essere usato per un'altra donna, una donna che può essere nostra madre, nostra sorella, una nostra amica o nostra figlia", ha detto dopo aver appreso della sentenza contro l'ex giocatore del Real Madrid e del Milan, tra gli altri. La vittima conclude il suo messaggio sottolineando l'importanza della denuncia: "Solo segnalando possiamo evitare che queste situazioni si ripetano". Gli eventi si sono svolti nelle prime ore del 22 gennaio 2013 al 'Sio Café', nota discoteca milanese. Robinho giocava nel Milan quando ha fatto la sua parte in questo stupro di gruppo insieme ad altri quattro amici brasiliani, secondo la denuncia. Tuttavia, queste quattro persone non sono state accusate poiché hanno lasciato l'Italia nel corso delle indagini. Si ricorda che, negli anni 2018 e 2021, l'ex calciatore ha svolto servizi alla comunità sul territorio italiano.

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