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IL DERBY ROSARINO SI GIOCA MA...

Rosario, emergenza sanitaria e derby: rischio rinvio ma si gioca, di notte e con la tv in chiaro

Il Rosario Central si è battuto perché il derby restasse a Rosario, mentre il Newell's voleva giocare a San Nicolas...

Redazione DDD

La partita più attesa del semestre argentino a Rosario è senza dubbio il derby Central-Newell's, programmato per questa domenica, dalle 18.40, per la Professional League Cup. Tuttavia, alla vigilia di una nuova edizione del Clasico di Rosario, la città rimane incerta sull'ora e sul luogo dello scontro tra le due squadre. Su richiesta del governo di Santa Fe, a Rosario si cercano soluzioni per scoraggiare la presenza dei tifosi nelle strade o nei luoghi chiusi, come i bar, per assistere alla partita: si potrebbe giocare più tardi oppure fare in modo che la società proprietaria dei diritti televisivi della Lega Professionisti rilasci la trasmissione dell'incontro in modo che possa essere visto a Rosario e nel Gran Rosario attraverso il canale pubblico della provincia. Si era pensato anche al cambio di sede e di non giocare il derby a Rosario, ma i padroni di casa si sono opposti.

Dopo vari incontri tra i vertici dei due club e le autorità, sembra che il derby tra El Canalla (Rosario Central) e La Lepra (Newell's) sia finalmente confermato domenica allo stadio Gigante de Arroyito in casa del Rosario Central, in un orario ritardato (i dettagli non sono ancora noti) e con apertura TV per tutta l'area: "Sappiamo che ci sono sforzi al più alto livello del governo nazionale, anche con la collaborazione della Federcalcio argentina, che hanno sempre una predisposizione a comprendere le disposizioni di sicurezza e salute pubblica che stiamo utilizzando", ha detto Diego Lluma, Sottosegretario alla Sicurezza di Santa Fe. E ha spiegato lo scopo delle forze dell'ordine: "Non è semplice per le forze di polizia contenere non solo la sicurezza del campo, ma anche i vincoli sanitari e la moltiplicazione esponenziale di gruppi sparsi per la città di persone che vorrebbero ritrovarsi per vedere la partita o per incoraggiare le squadre a l'inizio o festeggiare alla fine del gioco. Questi scenari si confermano essere il terreno fertile per il maggior numero di infezioni. Il sistema sanitario è estremamente stressato per essere sottoposto a uno sforzo ancora maggiore". Lluma ha aggiunto: "Se chi gestisce palinsesti di calcio e diritti televisivi decide diversamente, sono criteri che entrano in conflitto con i criteri di sicurezza e salute pubblica. Abbiamo l'obbligo di prenderci cura dei cittadini di Santa Fe e abbiamo il potere legale e politico di sospendere un evento di massa come una partita di calcio per motivi di sicurezza e in questo caso al servizio della sicurezza sanitaria, fino a cinque minuti prima dell'inizio della partita”.

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