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Setien critica i termini “coloriti” del vice Sarabia nel Clasico ma: “Le telecamere non possono assediarci in panchina”

MADRID, SPAIN - MARCH 01: Quique Setien, Head Coach of Barcelona shakes hands with Zinedine Zidane, Manager of Real Madrid prior to the Liga match between Real Madrid CF and FC Barcelona at Estadio Santiago Bernabeu on March 01, 2020 in Madrid, Spain. (Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Sarabia e le parolacce nel Clasico: Quique Setien lo invita a controllarsi, ma si sente sotto assedio mediatico

Redazione DDD

Dopo che il suo vice Eder Sarabia ha mandato "all'inferno" Griezmann durante il Clasico perso al Bernabeu contro il Rreal Madrid, l’allenatore del Barcellona Quique Setién ha concesso una lunga intervista al quotidiano catalano El Periodico, soffermandosi molto su questo episodio: "Questa situazione mi ha colpito molto. La prima cosa cui penso è il club e l’immagine del club. Deve essere un’immagine immacolata e bisogna fare attenzione. È un tema che ho molto a cuore, è importante per me. Possono criticarci perché preparo male le partite, per i cambi, per qualsiasi cosa ma non per il comportamento. Bisogna capire le persone e i momenti. Non siamo tutti uguali. Eder Sarabia ha un temperamento molto forte, deve imparare a controllarsi. Abbiamo già avuto situazioni del genere, sono sempre più sporadiche ma…non può essere una giustificazione. È giovane, è impulsivo, ha molta energia, per molti aspetti è tremendamente positivo. Però noi sediamo sulla panchina di un club il cui comportamento deve essere impeccabile. È vero che c’è un momento in cui tutto può accadere, diventi pazzo ma bisogna saper controllarsi£.

Non solo, Setien ammette la situazione ma reagisce: "È vergognoso che tutto ciò diventi notizia e acquisisca la dimensione che ha acquisito. Che i media usino una telecamera che ti segue permanentemente in panchina. Dovrebbe essere eliminato. Non puoi stare tutto il giorno con la mano in bocca. Ne abbiamo parlato. Anche lui è preoccupato. Abbiamo chiesto scusa alle persone con cui dovevamo scusarci. Soprattutto io, perché alla fine è colpa mia. Sono io a dover controllare queste cose. Sì mi sono di fronte a tutti, il club, i giocatori, tutti. I giocatori non si trovano bene con me? Non lo sapevo, è una notizia per me. Sono tutti i giorni nello spogliatoio, stringo la mano ai calciatori, c’è un clima straordinario. È vero che ci sono calciatori che vorrebbero fare le cose diversamente, ciascuno vede il calcio in un modo. Ma non sono affatto preoccupato del rapporto che ho con lo spogliatoio".

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