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SOLO 90 MINUTI GIOCATI NEL PSG

CAPU…T DERBY – Gigio hai sbagliato

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - SEPTEMBER 08:  Gianluigi Donnarumma of Italy in action during the 2022 FIFA World Cup Qualifier match between Italy and Lithuania at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on September 08, 2021 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Un tema e una riflessione, ma chi ha strappato con il Milan ha fatto il bene di Donnarumma?

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Se non fosse stato per la nazionale di Mancini, Gigio Donnarumma avrebbe giocato dalla finale di Wembley ad oggi la miseria di 90 minuti più recupero: quelli contro il Clermont Foot 63 appena sbarcato in Ligue 1 dopo cent'anni di storia nelle categoria minori francesi. Per il resto solo assenze prudenziali causa - ufficialmente - condizione da trovare e tanta panchina a guardare Keylor Navas guidare da dietro la difesa del Psg delle figurine di Al-Khelaifi.

 La rubrica di Giovanni Capuano

Poco, troppo poco per non cominciare a sollevare il tema. Che Donnarumma sia diventato la riserva di Navas è presto per dirlo e probabilmente non risponde alla realtà, avendoci investito il club parigino una discreta sommetta tra commissioni e stipendio, però la questione del suo (non) impiego impone qualche riflessione e dà ragione a chi sosteneva che portarlo alla corte del Psg strappando a tutti i costi con il Milan era una scelta sbagliata compiuta dal portierone in prima persona e da chi ne gestisce gli interessi. Un problema per tutti, compresa la nazionale di Mancini. Un freno alla crescita del suo talento e un allarme in prospettiva perché se l'idea di Pochettino è quella di continuare con l'alternanza tra portieri come fatto da Tuchel nel 2019 tra Buffon e Areola, allora il rischio è davvero di sprecare una stagione almeno e di rimpiangere quella titolarità indiscussa al Milan che ha fatto crescere Gigio rendendolo a 22 anni un numero uno assoluto.

Tutto ampiamente prevedibile leggendo la rosa del Psg, ma in primavera ed estate chi doveva decidere ha scelto diversamente. Viene da chiedersi perché lo abbia fatto, pur sapendo che la risposta è abbastanza semplice: i soldi garantiti da Al-Khelaifi non erano disponibili al Milan, che pure offriva tanto per tenersi il suo ragazzo, e Parigi in questo momento è una vetrina dove tutti vogliono andare perché rappresenta il lato glamour del calcio europeo. Quanto sia anche il posto meno adatto per far proseguire la crescita di un potenziale campione lo confermano le difficoltà a fare scelte logiche da parte di Pochettino, vittima (si fa per dire) della bulimia dei suoi dirigenti. Dunque la morale, provvisoria, è che il Psg non era il posto migliore dove portare Donnarumma e il suo talento e che, se non lui, almeno chi gli stava intorno avrebbe dovuto fare un ragionamento molto più ampio che limitarsi a guardare le cifre del conto in banca. C'è tempo per cambiare svolgimento e finale di questa storia, ma Clermont Ferrand e basta nel primo mese e mezzo di calcio vero mentre tutti gli altri (anche i reduci dall'Europeo come lui) è davvero al di sotto del minimo sindacale per chiunque, figuriamoci per l'eroe di Wembley.

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