DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

IN TROPPI SPARANO SUL PIANISTA...

CAPU…T DERBY – I nemici di Allegri

LA SPEZIA, ITALY - SEPTEMBER 22: Massimiliano Allegri manager of Juventus walks on the field on during the Serie A match between Spezia Calcio v Juventus at Stadio Alberto Picco on September 22, 2021 in La Spezia, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Tifosi e critici, tutti compatti nel bocciare la nuova era di Max alla Juventus senza nemmeno dargli il tempo di lavorare. Come se due anni fossero passati invano...

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Massimiliano Allegri non sarà un visionario, un giochista o un cultore del guardiolismo. Non ha, forse, nemmeno un profilo internazionale riconosciuto, come dimostrano i due anni spesi ad attendere la chiamata giusta prima di tornare alla Juventus. Non è tutte queste cose e altre ancora. Ha mille difetti e, secondo i suoi detrattori, ben poche virtù. Anzi, nemmeno una gliene viene riconosciuta da chi non vedeva l'ora di sparare pallettoni sul tecnico livornese, cacciato per seguire la voglia di entrare nel futuro alla fine del suo quinto campionato vinto di fila. Allegri non ha tante cose e nemmeno troppi amici, ascoltando le critiche anche un po' scomposte che hanno accompagnato le prime, gravi, difficoltà da quando si è risieduto sulla panchina juventina.

 La rubrica di Giovanni Capuano

Allegri ha certamente delle responsabilità nell'inizio choc in campionato della Juventus, che non faceva così male da sessant'anni e che non ha trovato pace nemmeno nella faticosa prima vittoria contro lo Spezia. Però prima di lui, nel mettere in fila i colpevoli della partenza a marcia indietro, andrebbero indicati altri, a partire da chi gli ha consegnato una squadra lontanissima parente di quella lasciata nel 2019. Invece no. Tutti a sparare sul pianista, facendo finta di dimenticare che se è stato richiamato di gran fretta a Torino un motivo ci sarà ed è che in due anni la Juve ha dilapidato il vantaggio tecnico e organizzativo faticosamente costruito prima. E che se è vero che nel suo primo ciclo bianconero Allegri aveva beneficiato della semina di Conte, dovrebbe essere altrettanto incontestabile che a questo giro gli è capitato in sorte il deserto lasciato da Sarri e Pirlo. Invece nulla. Solo critiche e nessuna analisi.

E' sorprendente la rapidità con cui Allegri è tornato nel mirino dei critici che già lo avevano affossato due anni fa. Sorprende quasi quanto le difficoltà iniziali degli ex invincibili. Stupisce perché si nutre della rimozione di alcuni punti fermi che andrebbero tenuti in considerazione come stelle polari giudicando i primi tre mesi di lavoro del nuovo Allegri. Come l'aver perso Ronaldo a tre giorni dalla fine del mercato senza poterlo sostituire, essere a capo di un progetto tecnico che non può essere supportato in questo momento da investimenti causa austerità, oppure essere chiamato a misurarsi con una concorrenza che nel frattempo è cresciuta e ha imparato la strada della vittoria. Niente. Zero. Allegri ha solo difetti e certamente molti nemici che lo aspettavano al varco. Se avrà tempo per sistemare la sua Juventus, molti di questi saranno rapidi nel risalire sul carro. Gli altri continueranno a trattare come uno che non ha qualità ma solo fortuna, un allenatore che ha davanti a sé solo Trapattoni nella classifica dei più vincenti di sempre in Serie A. Se è vero che i risultati non sono l'unico metro di giudizio nella vita, almeno questa considerazione dovrebbe essere sufficiente per portargli un po' di rispetto.

tutte le notizie di