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L'UOMO FORTE BIS

CAPU…T DERBY – Il parafulmine Max

TURIN, ITALY - JULY 28: Juventus coach Massimiliano Allegri during a morning training session at JTC on July 28, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Alla Juve serviva un uomo forte, ne ha presi due. Togliendo ad Agnelli il centro della scena come non capitava dall'era Conte

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Se c'è una cosa che si era capita dell'ultima stagione negativa è che alla Juventus mancava l'uomo forte. Ne ha presi due in un colpo solo, cancellando così struttura e visione che nel post Marotta e post Allegri: un doppio passo deciso in campo e nella struttura societaria che riporta i bianconeri indietro nel tempo per prendere la rincorsa e ricominciare a vincere. Ma mentre la presenza di Arrivabene al fianco di Agnelli avrà riflessi dentro il club a volte invisibili per il tifoso medio, la prima conferenza stampa di Allegri ha chiarito subito come al livornese di ritorno siano state consegnate le chiavi della squadra e del progetto sportivo.

 La rubrica di Giovanni Capuano

L'Allegri-bis parte con una forza superiore a quella del primo Allegri, sia paragonando il giorno dello sbarco a Torino, sia tornando ai momenti di maggior successo del livornese che ama definirsi aziendalista ma che questa volta recita un copione diverso. Il declassamento su pubblica piazza di Bonucci, la conferma di Chiellini (meno scontata di quanto sia stata fatta apparire), la forzatura su Dybala che fino a prova contraria è oggi un problema più che una risorsa per la Juve e il perimetro posizionato intorno al rapporto con Ronaldo non sono stati semplicemente un esercizio di stile e propositi di un nuovo allenatore che prende possesso della panchina. Sono stati un'affermazione di leadership e potere, il modo di marcare il territorio di chi è tornato alla Juventus per rappresentarne il nuovo centro.

Allegri è l'uomo forte mancato con Sarri e Pirlo e forse anche con lo stesso Allegri del primo ciclo. Assomiglia più a Conte, che dentro la Juve decideva senza mediare troppo. Se consegnargli le chiavi di tutto sia stata un'idea intelligente lo diranno i prossimi mesi. Di sicuro, oltre a esserne il centro assoluto, da oggi Allegri è anche il parafulmine perfetto per il mondo che lo circonda e per chi lo ha scelto, reduce da due anni di decisioni sbagliate. Ne aveva bisogno la Juve e serviva ad Agnelli, finito nel mirino della critica per aver preso Pirlo mentre chi è stato artefice del primo ribaltone, quello di Sarri, è stato accompagnato alla porta. Da qui in poi decide Max e per le eventuali recriminazioni rivolgersi a lui.

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