LA PAROLA ALLA PROPRIETA'...

CAPU…T DERBY – Il silenzio d’oro di Conte

Redazione DDD

Il tecnico non parla e per una volta la fuga dalle domande (scomode) non è da censurare. Sono altri a dover spiegare cosa succederà...

di Giovanni Capuano -

Conte in silenzio alla vigilia della partita con la Roma, protagonista (involontario?) del balletto della conferenza prima annunciata e poi cancellata. Conte in silenzio dopo la partita con la Roma. Di sicuro chi, lui o chi per lui, ha scelto di non esporre il tecnico campione d'Italia alla trafila di domande su stipendi, tagli, spalmature, prestiti, debiti e via discorrendo intorno a questo strano finale di stagione dell'Inter, non ha sbagliato. I silenzi stampa raramente sono giusti. Questo, però, è un silenzio che sa di autotutela e consapevolezza del momento e dei ruoli. Non è Conte a dover mettere la faccia e dettare l'agenda interista. Sopra di lui ci sono Marotta, che infatti risponde dicendo quello che sa e può, e soprattutto c'è la proprietà. Che prima o poi dovrà uscire allo scoperto anche pubblicamente per chiarire non tanto i problemi, che sono sotto gli occhi di tutti e in buona parte condivisi anche dagli altri club, ma le soluzioni e il progetto.

Solo dopo si potrà chiedere conto all'allenatore della sua volontà che, nel caso di Antonio Conte, assomiglierà a una sentenza sulla credibilità di tutto il piano. Ecco perché oggi il suo silenzio è d'oro e comprensibile. Questione di ruoli. Le domande scomode vanno fatte ad altri e da altri - soprattutto se rientrati dalla Cina giusto in tempo per la foto scudetto - vanno pretese le risposte.