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CAPU…T DERBY – Immobile contro la Juve non deve giocare

La rubrica di Giovanni Capuano

Analisi, opinioni e approfondimenti

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Il caso Lazio è cosi chiaro (come giurano i protagonisti di sponda biancoceleste) che non si capisce nulla o quasi. E che le zone d’ombra sono così numerose e consistenti da far nascere una serie di domande e considerazioni che toccano alla radice la delicata questione della gestione dell’emergenza Covid da parte del mondo del calcio. Autonoma, regolata da protocolli ad hoc e per questo mirata a far proseguire l’attività senza fermare tutto. Questo è l’obiettivo che dovrebbe essere l’obiettivo di tutti gli addetti ai lavori e non semplicemente un generico impegno.

Ciro Immobile contro il Torino (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Ora, che Immobile possa scendere in campo conto la Juventus nel prossimo week end completando così il secondo giro tra positività e negatività al virus appare difficilmente comprensibile e accettabile. Può darsi che ci sia qualcosa da sistemare a livello di uniformità tra laboratorio Uefa e laboratori ‘italiani’, ma per tutti dovrebbe valere un principio di fondo e cioè che nel dubbio si preserva la salute delle persone. E nel caso di Immobile qualche dubbio evidentemente c’è se un laboratorio svizzero continua a considerare positivo, quindi potenzialmente infetto e infettante, l’attaccante laziale.

Allo stato attuale delle cose, Immobile in campo con la Juventus sarebbe una forzatura che rimetterebbe in discussione tutto il sistema. E qui si arriva al nodo della questione. Il calcio ha un protocollo che è l’unica ancora di salvezza cui aggrapparsi, un bene che va difeso da tutti. Invece, dal caso Napoli in poi, il sospetto è che ci sia la corsa a piegarlo ai propri interessi. E’ un errore marchiano e imperdonabile. Fa bene la Figc ad aprire inchieste e chiedere carte e referti (anche se sarebbe il caso di arrivare anche a qualche pronunciamento concreto), ma farebbe meglio a far applicare le regole che lei stessa ha scritto.

Il tariffario per chi fosse pescato nella parte del furbetto del tampone è pesantissimo, quasi irragionevole. Però è stato scritto così. O lo si fa valere, difendendo da dentro il sistema, oppure prima o poi arriverà qualcuno da fuori a rimettere in discussione la capacità del mondo del calcio di garantire e garantirsi norme che consentano di stare in campo e non in lockdown. Fernando tutto, ovviamente. E costringendo tutti (anche i furbetti) a una dolorosa conta dei danni.

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