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ALLA FINE SARA' INCHIESTA?

CAPU…T DERBY – La rissa Ibra-Lukaku e il silenzio dei giudici

MILAN, ITALY - JANUARY 26: Romelu Lukaku argues with Zlatan Ibrahimović of AC Milan during the Coppa Italia match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on January 26, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

Cosa succederà dopo aver visto due giocatori vedere due calciatori minacciare di morte o pronunciare frasi equivoche in tema di discriminazione?

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

I cento secondi della rissa sfiorata tra Ibrahimovic e Lukaku, con insulti e amenità varie di contorno, hanno fatto il giro del mondo regalando l'ennesima brutta figura al calcio italiano. Hanno fatto il giro delle redazioni, sono finite su tutti i siti internet e hanno invaso i social provocando reazioni ovunque tranne che, par di capire, dalle parti della Procura della Federcalcio dove la visione dello spettacolino messo su a San Siro sembra non aver risvegliato nel procuratore Chiné la necessità di dare un segnale forte intervenendo subito.

La rubrica di Giovanni Capuano

Sempre sperando di essere smentiti (c'è ancora tempo per chiedere a mamma Rai le immagini, chiarire tutti i passaggi e fare giustizia), al momento Chiné e tanti altri si sono comportati secondo il troppo spesso frequentato adagio del 'non vedo, non sento, non parlo'. O non hanno visto, sarebbe grave, oppure stanno preferendo girarsi dall'altra parte lasciando perplessità e indignazione a chi da fuori ci misura utilizzando il parametro della propria realtà: campionati dove per molto meno ci si mette a sedere per qualche settimana. E l'idea che l'inchiesta potrebbe essere aperta poi sana solo in parte la ferita, visto il clamore che la rissa di San Siro ha suscitato ovunque.

Nell'elenco dei 'non vedo, non sento, non parlo' i procuratori della Figc non sono rimasti soli, confortati dalla corsa degli addetti ai lavori a sostenere che il saloon del derby non è altro che "cosa di campo" e che "lì deve restare". E che chi si è scusato, ma solo con i suoi compagni, ha confermato di essere "grande persona", mentre chi ha reagito perdendo completamente la testa è piaciuto "perché sul pezzo" e "sta crescendo in questo". Per non lasciare nulla di non detto, si tratta di Pioli e Conte, gli allenatori dei duellanti. Tutto normale, insomma. Quelli fuori dalla norma devono essere gli altri che non credevano ai loro occhi e alle loro orecchie.

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