MILAN TORNATO GRANDE GRAZIE A LUI, MA ADESSO SERVE UNA REAZIONE...

CAPU…T DERBY – Pioli è un allenatore da Milan?

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Il pessimo avvio di 2023 e la realtà di una squadra che sembra non rispondere agli stimoli del suo tecnico dimenticando la strada che ha portato allo scudetto

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

La disfatta in terra araba ha aggiunto un capitolo al romanzo (brutto) del 2023 del Milan. Salerno a parte, con spavento finale causato più che altro dalla tonnellata di occasioni sprecate prima, i rossoneri hanno perso la strada per la vittoria. La rimonta subita dalla Roma è stata casuale solo per il modo in cui si è materializzata, non nelle cause da ascrivere a disattenzioni difensive che si ripetono da agosto. Poi lo choc dell'eliminazione precoce dalla Coppa Italia, con l'aggravante della lunga superiorità numerica.

A Riyadh come a Lecce

Quindi due partite fotocopia per approccio totalmente sbagliato come Lecce e Supercoppa Italiana al cospetto di un'Inter che non aspettava altro per vendicarsi del derby perso a settembre.

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Mettere sotto processo un allenatore che ha vinto uno scudetto straordinario solo sei mesi fa sarebbe ingeneroso e forse anche stupido. Però qualche domanda è lecito porla e quella più importante riguarda il motivo per cui una squadra che ha ricevuto due avvertimenti pesanti (sotto forma di richiami in ritiro) tra il 30 dicembre e l'11 gennaio ha smesso di rispondere agli stimoli. Il punto è tutto qui. Infortuni, cali di condizione negli uomini reduci dal Mondiale e qualche assestamento tattico fanno parte della routine di una stagione. La mancanza di reazione, no. Non è da Milan per come lo abbiamo conosciuto dal giugno 2020 a poche settimane fa.

Di questo Pioli deve rispondere. E' la domanda che fa la differenza e porta a quella generale se sia o no un allenatore da Milan, inteso da club che è tornato grande (grazie a lui) e che aspira a restare tale. Pioli è in grado di far tornare i suoi giocatori a esprimersi con applicazione, umiltà, ferocia agonistica e spirito di squadra? Non tra qualche giornata ma subito, perché la stagione sta scivolando via. Solo se potrà rispondere positivamente a questo livello si potrà passare a quello successivo che coinvolge chi ha costruito un gruppo in cui, ad oggi, l'impatto dei nuovi arrivati è pressoché nullo. Ma è un altro discorso e rischia di essere un alibi per giocatori e tecnico che sembrano aver smesso di respirare la stessa aria.

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