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ECCESSO DI VELENI

CAPU…T DERBY – Questo scudo è una camera a gas

CAPU…T DERBY – Questo scudo è una camera a gas - immagine 1

Veleni, sospetti e allusioni: finalmente la volata è finita. Intorno a Milan e Inter un'occasione gettata al vento per eccesso di polemica

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Ancora tre giorni e poi finalmente il nodo scudetto sarà sciolto. Poche ore e sapremo quale parte di Milano godrà e quale si condannerà a trascorrere l'estate nel rimpianto, chi alzerà la coppa e chi si dovrà rassegnare al premio di consolazione, a essere il primo degli sconfitti che in Italia è da sempre la posizione più scomoda. Manca poco perché Milan e Inter (in rigoroso ordine di classifica) abbiano compiuto il loro destino. E poi? Poi ci sarà spazio per gioia e lacrime ma fin da adesso possiamo dire, con un certo sollievo, che finalmente sarà finita. Questa corsa scudetto è stata "troppo" per non risultare quasi indigesta. Troppe accuse, troppi veleni. Troppo intossicata di parole e sospetti, allusioni e verità sempre a mezzo, secondo convenienza. Troppo Var, troppi errori arbitrali, troppe polemichette di retroguardia, troppo calendario del campionato, troppo tutto.

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L'ultima settimana è vissuta nella ricerca di chi, tra Sassuolo e Sampdoria (sempre in rigoroso ordine di classifica dell'avversario di domenica) si scanserà di più e di chi, invece, lo farà di meno. Troppe gufate, troppe interviste, troppi proclami. Troppi sospetti. Troppo tutto. Tutto "too much". Unica certezza: chiunque vinca tra Milan e Inter non sarà riconosciuto dall'avversario. Sarà stato Pioli? Eh ma è l'Inter che l'ha buttato via. Toccherà a Inzaghi? Eh ma gli arbitri, il Var e tutto il resto... Uno scudetto quasi indesiderato da Milano, che non ricordandosi (!?!) di avere due squadre costantemente ai primi posti della classifica da oltre due anni, ha pensato bene di affittare Piazza Duomo nel fine settimana della verità, tanto non era mica prevedibile che il 22 maggio Milan e Inter fossero lì a giocarsi il titolo.

Ecco, questa è la fotografia di uno scudetto che è stato vissuto come una camera a gas. Ed è un peccato mortale perché, invece, chiunque lo vinca sarà portatore di una storia da raccontare. Fosse il Milan sarebbe lo scudetto della competenza, della gioventù e della sostenibilità. Fosse l'Inter sarebbe un'anomalia, perché mai è accaduto che il campione d'Italia si indebolisse e poi tornasse a vincere. Avrebbe tanti significati, in un senso o nell'altro. Sarebbe un ponte sul futuro, in attesa di tornare a settimane come quella del maggio 2003 in cui Milano stava sul tetto d'Europa e aveva un sindaco che si dichiarava "gonfio d'orgoglio come un tacchino" per le sue due squadre. Invece no. Ci siamo persi in troppi veleni e fumi tossici. Un peccato. E adesso, buon scudetto a tutti.

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