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LA VITTORIA DOPO LE CRITICHE

CAPU…T DERBY – Tutti muti e (poco) Allegri

TURIN, ITALY - SEPTEMBER 29: Wojciech Szczesny of Juventus reacts during the UEFA Champions League group H match between Juventus and Chelsea FC at the Juventus Stadium on September 29, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

La lezione a Tuchel e ai critici del tecnico della Juventus. Quelli convinti che giochi un calcio di altri tempi

Redazione DDD

di Giovanni Capuano -

Non è servito molto, una settimana giusto, e Massimiliano Allegri si è preso la sua rivincita. Tre gol allo Spezia (rischiando), altri tre alla Sampdoria (un po' meglio) e poi la notte di Champions contro i campioni d'Europa rimandati a casa battuti nel risultato e anche nel complesso, perché la lezione impartita dal livornese a Tuchel è parsa chiara osservando il dispiegarsi della sfida dello Stadium ben oltre il golletto di Chiesa che ha deciso il risultato. E' bastata una settimana ad Allegri per mettersi alle spalle i suoi nemici, ricacciarli indietro, costringerli al silenzio in attesa di nuovi motivi per attaccarlo.

 La rubrica di Giovanni Capuano

Scrivevamo sette giorni fa che Max ha pochi amici e troppi critici, un esercito che ha riannodato il filo due anni e mezzo dopo aver creato le condizioni ambientali per l'addio alla Juventus. La risposta è arrivata sul campo e nel momento più difficile perché la sfida al Chelsea è stata preceduta dagli infortuni di Dybala e Morata che hanno alimentato nuovo scetticismo. Come è andata si è visto: squadra disegnata senza un vero attaccante di riferimento, Chiesa lanciato in un ruolo inedito, Bernardeschi e Cuadrado a fargli da supporto e tanta cattiveria e attenzione agonistica a centrocampo e in difesa. Un'allegrata nel senso positivo del termine e, infatti, Tuchel ci ha capito poco e ha perso, pur essendosi presentato a Torino con tutti i suoi diamanti tirati a lucido a partire da Lukaku rimasto imbrigliato nella difesa juventina.

Zitti tutti, dunque. Anche se il rilancio dei critici è pronto: giocato all'italiana, un calcio vecchio trent'anni, tutti dietro e ripartenze. Solita musica stonata per non volere ammettere che proprio sulla capacità di far funzionare al meglio quello che ha, adattandolo al momento e all'avversario, Allegri ha costruito una carriera straordinaria. Quasi sempre migliore di quella di chi lo critica a prescindere e che, almeno per un po', dovrà tornare dietro la lavagna.

 

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