L'ASL DI NAPOLI E IL RESTO DEL PAESE

CAPU…T DERBY – Vedi Napoli e…strappi il protocollo

Redazione DDD

I "contatti" secondo l'ASL di Napoli: il tema sul tavolo è molto più ampio e delicato del semplice destino di un ottavo di Coppa Italia.

di Giovanni Capuano -

Tra i tanti aspetti da chiarire sulla vicenda di Napoli-Empoli e dei calciatori toscani messi in isolamento in albergo dall'ASL campana perché risultati contatti stretti di un positivo in un volo dello scorso 4 gennaio (segnalazione arrivata a poche ore dal match), c'è una sola certezza e cioè che se dipendesse dalle autorità sanitarie locali di Napoli in Italia non si giocherebbe a calcio. Non fino alla fine della pandemia. Se è vero, come raccontano i dirigenti dell'Empoli, che una volta notificata la condizione di 'contatti' a tutti è stato fatto tampone risultato negativo, nel giorno della partita e prima di andare a Napoli.

La deroga che consente ai calciatori professionisti non positivi al Covid di uscire dall'isolamento per disputare le partite, previo test negativo il giorno stesso, è il pilastro su cui si regge il protocollo ed è prevista in una circolare del Ministero della Salute firmata dal suo responsabile Giovanni Rezza. E' stata applicata fin qui in decine di casi. Centinaia. In tutti tranne uno, quello di Juventus-Napoli dove alla fine il Collegio di Garanzia del Coni ha certificato trattarsi di facoltà e non obbligo di concessione. Ora si torna al punto. Ancora a Napoli. Dove nella migliore delle ipotesi c'è una Asl più solerte delle altre.

Siccome con la salute non si scherza, ma nemmeno con la serietà e regolarità delle competizioni sportive professionistiche che - in ultima lettura - sono attività economiche che hanno diritto di essere regolate da norme coerenti e applicate con uniformità su tutto il territorio nazionale, sarà il caso che si arrivi a un chiarimento definitivo. Se la linea è quella dell'ASL di Napoli bisogna fermare tutto. Altrimenti avere il coraggio di dire che c'è chi, dopo il campionato, ha falsato anche la Coppa Italia. Sulle ragioni diranno i posteri...